Il mare inghiotte i sogni dei clandestini di Anna Langone

Sugli scafi cingalesi e nordafricani: uno è stato travolto dalla bufera, l'altro è affondato per una falla Sugli scafi cingalesi e nordafricani: uno è stato travolto dalla bufera, l'altro è affondato per una falla Il mare inghiotte i sogni dei clandestini Naufragi in Sicilia e in Puglia: sette morti, 19 dispersi I cinque naufraghi nel Canale di Sicilia hanno fornito dati diversi sul numero di compagni In quattordici tentano di salire sul gommone Ma c'è posto per 8 Gli altri annegano nelle acque dell'Adriatico hanno autorizzato a parlare di una nuova agghiacciante tragedia che nel Canale di Sicilia colpisce disperati in cerca di un lavoro che in Tunisia non c'è. Negli ultimi due anni, fino ad oggi, sono stati oltre cinquemila i clandestini intercettati a Lampedusa, molto spesso convinti dai «negrieri» del nostro tempo che dall'isola nel Canale di Sicilia avrebbero potuto raggiungere in treno altre zone d'Italia o del resto d'Europa. Uno dei tanti inganni. Anche in questo viaggio la tariffa è stata di 700 dinari, un milione e mezzo di lire. Le versioni fornite dai cinque naufraghi in parte sono apparse discordanti e gli inquirenti ne stanno ricostruendo a fatica i vari passag dere le idee agli investigatori e al sindaco Salvatore Martello, progressista, che segue con apprensione gli sviluppi della vicenda. Ma su un particolare i cinque sono apparsi concordi: la partenza, avvenuta martedì mattina da Sfax in condizioni di mare quasi proibitive, dopo che domenica scorsa il coman¬ Il sindaco Martello è indignato: «In un Paese democratico - ha detto ieri pomeriggio - non può esservi un silenzio assenso su una così inquietante tratta negriera. Non possiamo consentire che la gente muoia così». Un'immagine simbolo dei viaggi della speranza: una nave di albanesi si dirige verso le coste italiane dell'incidente, due triestini venivano tratti in salvo dal mercantile russo Circar e consegnati ad ima motovedetta della Capitaneria di porto di Manfredonia, sempre in provincia di Foggia. C'è un collegamento tra i due salvataggi? I due italiani, Silvano Demicheli, 45 anni, di Trieste, e Libero Gambo, 56 anni, negano, ma i loro precedenti e quanto dichiarato dai cingalesi sembrano inchiodarli. su un motoscafo, per condurli in Italia, da dove poi avrebbero dovuto raggiungere la Germania. Dopo poche ore di navigazione da Dubrovnik si è aperta una falla ed è cominciato il fuggi-fuggi su un gommone omologato per 8 persone. Vi sono saliti in 14 e, impotenti (oppure complici nel decidere di buttare a mare più donne che uomini), hanno visto gli altri sei compagni, fra cui quattro donne, sparire fra i flutti. E gli scafisti? Qui comincia il giallo: i cingalesi li hanno persi di vista o, almeno, mentre Gambo, da tempo irreperibile, e il traffico di clandestini in Puglia, su cui indaga la Direzione distrettuale antimafia di Lecce, e proprio in mano a organizzazioni che vedono coinvolta la Scu, la quarta mafia pugliese e centrali malavitose nasse. Oggi confronto tra i due scafisti e il gruppo di cingalesi che in attesa di rimpatrio sono rifocillati alla Caritas. Anna Langone Un'immagine simbolo dei viaggi della speranza: una nave di albanesi si dirige verso le coste italiane

Persone citate: Gambo, Salvatore Martello, Silvano Demicheli