PER LEI NESSUNA CIFRA E' FOLLE di Gabriele Romagnoli

m IL COSTO DI UN SOGNO PER LEI NESSUNA CIFRA E' FOLLE E* sensato spendere un mare di soldi per avere qualcosa che appartenne a Jacqueline BouvierKennedy-Onassis? Potendo, sì. Perché lei è stata la vera dea del destino di questo secolo. Ha sposato il Potere (JFK, un figlio di papà priapico e pasticcione che avrebbe dovuto lasciar giocare il fratellino) e la Ricchezza (Aristotele Onassis, l'arroganza fatta persona, che ci ha fatto aspettare uno spot del Martini per vedere finalmente qualcuno che gli strappava una donna dal guinzaglio) e ne ha ereditato Declino e Malinconia, portandoseli per sempre nello sguardo. Ci sono due oggetti di lei che sono straordinari: uno l'hanno messo all'asta, l'altro no. Il primo è un accendino che reca incisa la scritta «Una meravigliosa estate 1955». Potrebbe essere il titolo di un romanzo, quella dedica. La senti e pensi alle estati remote di Francis Scott Fitzgerald e Zelda, a Ernest Hemingway che se ne va in giro per l'Europa con la sua donna a fare cose insensate e gioiose come andare in pellegrinaggio alle fonti della Perrier o tagliarsi i capelli a spazzola e decolorarli. Nell'estate del 1955 Jacqueline conosceva JFK da tre anni («Mi chiamò da un chiosco dove si mangiavano ostriche, da qualche parte, lassù - si sentivano le monetine che scendevano - per chiedermi di andare al cinema con lui il mercoledì seguente a Washington») e era sua moglie da due. Lui era in convalescenza e fece finta di scrivere «Profiles in courage», il libro per cui vinse il Pulitzer. Quell'accendino custodisce la risacca di Hyannis Port e un progetto di felicità, personale e collettivo, infiammato da uno slancio e montato su un inganno. Il secondo oggetto (non messo all'asta) è il tailleur rosa che Jacqueline indossava a Dallas, quello bloccato nel fotogramma impressionato da un sarto e stampato con pellicola indelebile nella mente di milioni di persone, lì, sul cofano nero della limousine, mentre Jacqueline cerca di recuperare i frammenti esplosi del cervello di JFK, di rimetterne insieme il corpo, mentre l'anima è già in frantumi. Possederli entrambi, l'accendino e il tailleur e uscire una notte d'estate con una donna vestita di rosa, accenderle una sigaretta davanti a un qualsiasi mare e alla luce della fiamma accorgersi che è finalmente lei, la Donna Sbagliata, quella con cui dissolvere gli inganni, andarsi a decolorare i capelli, pagare il prezzo delle proprie colpe,arrivare al fondo. Sarà facile riconoscerla, perché avrà negli occhi la malinconia di Jacqueline nata Bouvier-Kennedy per sempre-Onassis mai. Gabriele Romagnoli

Persone citate: Aristotele Onassis, Bouvier, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Jacqueline Bouvierkennedy-onassis, Kennedy, Port, Pulitzer, Ricchezza

Luoghi citati: Europa, Washington