Ragazzini massacrano neonato: lo credevamo una bambola Due gemelli di 8 anni e un amico di 6, entrati in casa per rubare un triciclo di Lorenzo Soria

Città blindata, si temono vendette dei seguaci ancora liberi CALIFORNIA San Francisco: il piccolo dormiva nella culla, i tre lo hanno bastonato a sangue. E' grave, forse ha subito lesioni permanenti Ragazzini massacrano neonato; io credevamo una bambola Due gemelli di 8 anni e un amico di 6, entrati in casa per rubare un triciclo LOS ANGELES NOSTRO SERVIZIO In vent'anni di servizio come sergente della polizia di Richmond, un duro sobborgo alla periferia di San Francisco, Mike Walters ne ha viste di tutti i colori. Quando ha sentito che una gang di tre bambini, uno di sei anni e due gemelli di otto, sono entrati nella casa di un vicino in Chanslor Avenue per rubargli un triciclo di plastica non si è dunque stupito più di tanto. Ma i tre non si sono limitati a portar via il «big wheel». Entrati nel luogo del delitto, hanno visto un neonato di quattro settimane, Ignacio Bermudez. E che cosa hanno fatto? Lo hanno rovesciato dalla culla in cui dormiva beatamente e hanno iniziato a prenderlo a pugni e calci. Non contenti, hanno preso un bastone e lo hanno colpito ripetutamente alla testa, riducendolo in fin di vita. E adesso, mentre ricostruisce il caso, il sergente Walters sostiene: «Non ho mai visto un incidente come questo. Una vera tragedia». Una tragedia accaduta nel pomeriggio di martedì, mentre i genitori di Ignacio erano usciti per andare a far la spesa affidandolo alle cure di Maria, la sorellastra diciottenne. La quale, apparentemente, era in bagno e si è accorta dell'aggressione solo quando ha scoperto la piccola vittima che giaceva priva di sensi e con il volto ricoperto di sangue. Portato d'urgenza al «Children's Hospital» di Oakland, adesso Ignacio è in condizioni critiche nel reparto di rianimazione. Non è ancora stato determinato se soffrirà lesioni permanenti. I tre criminali, se così si possono chiamare, sono stati nel frattempo accusati di tentato omicidio e furto e sono stati rinchiusi nel carcere giovanile della contea di Contra Costa, con il dubbio onore di essere i suoi più giovani ospiti. Risalire a loro non è stato difficile. Dei testimoni hanno visto i tre uscire dall'appartamento dei Bermudez con in mano il triciclo. E il più piccolo di loro, quello di sei anni, ha iniziato a vantarsi di aver preso a botte un neonato. Interrogati, hanno sostenuto all'inizio che pensavano di aver aggredito non un bambino ma una bambola. Ma questa scusa è presto caduta e in mezzo a lacrime che non si capisce se di pentimento o di paura hanno confessato. Hanno anche ammesso che il colpo era premeditato, che erano andati a casa di Ignacio perché conoscevano uno dei suoi fratelli e sapevano che possedeva il triciclo. «Un evento estremamente inquietante», continua il sergente Walters. «Le famiglie dei sospetti e della vittima sono a pezzi». E adesso, a Richmond come nel resto del Paese, ci si domanda: «Perché? Come è potuto accadere?». Domande a cui ha cercato di dare una risposta Herb Schrier, capo del reparto di psichiatria dell'ospedale dei bambini dove è stato ricoverato Ignacio. Ma invece di avere un effetto calmante, le sue parole hanno finito per aumentare l'ansia e la paura. Negli ultimi 10 anni, ha detto il dottor Schrier, c'è stato un aumento drammatico nel numero dei bambini esposti a condizioni che possono renderli violenti, segnalando in particolare il fatto di essere stati vittime o testimoni di atti violenti cun l'incapacità di controllare i propri impulsi a causa di disordini psichiatrici e neurologici. «Gran parte dei bambini vittime di abusi non commetterebbe queste azioni - ha concluso -. Ma la combinazione con altri fattori può diventare letale». Lorenzo Soria

Persone citate: Bermudez, Contra Costa, Herb Schrier, Ignacio Bermudez, Mike Walters, Ragazzini

Luoghi citati: California, Los Angeles, Oakland, Richmond, San Francisco