«No, nel nome di Trockij» Due «reduci» contro l'ok di Rifondazione
«No, nel nome di Trockij» «No, nel nome di Trockij» Due «reduci» contro l'ok di Rifondazione ROMA. Nel nome di Leone... Trockij. A qualcuno potrebbe sembrar strano che proprio nel momento in cui Rifondazione comunista si accinge a mutar pelle e la sua direzione concede un «sì» non troppo sofferto al governo di Romano Prodi, due dirigenti di quel partito si alzino in piedi per dire il loro «no» e per ribadire la loro appartenenza alla micro-corrente trockista del Prc. E a qualche altro potrebbe apparire singolare che due esponenti politici con queste simpatie militino proprio nel partito retto da Armando Cossutta, l'ultimo degli «stalinisti». Ma tant'è. Nel nome di Leone, Marco Ferrando e Franco Grisolia, nella riunione dell'organismo direttivo di Rifondazione, non solo hanno votato contro l'ipotesi di appoggiare l'esecutivo guidato dal leader dell'Ulivo: hanno anche presentato una mozione i cui toni e contenuti hanno il sapore del passato. «Il governo Prodi-Dini - sostengono i due trockisti - è sostenuto dalla Confidustria e dal padronato e si presenta in continuità con gli esecutivi Amato, Ciampi e Dini. Ed è un governo che scaricherà sulle masse lavoratrici i costi della crisi del capitalismo con il consenso del pds, a vantaggio del padronato. Ma il nostro partito non può sostenere questa operazione: deve preservare il proprio mandato di opposizione e la rimozione dell'opposizione comunista sarebbe una contraddizione». Ma chi sono gli ultimi trockisti? Franco Grisolia è un funzionario della Cgil (della cor¬ rente comunista del sindacato, naturalmente). Marco Ferrando proviene dalla Lsr, la lega socialista rivoluzionaria, poi è approdato a Democrazia proletaria e di lì è sbarcato a Rifondazione. I due rappresentano da sempre l'ala pura e dura del partito. Del resto, in Italia, in gioventù, molti sono stati trockisti. Lo fu un altro esponente di Rifondazione, ora scomparso, Lucio Libertini. E lo furono i socialisti Giorgio Ruffolo e Rino Formica, per esempio. 0 il «neodipietrista» Paolo Flores D'Arcais, che prima di simpatizzare per il psi, il pds, i verdi, la Rete e il leader di Mani Pulite, ebbe una sbandata per Leone. Una sbandata che fu duramente punita: lo buttarono fuori dal pei romano, grazie ad una «soffiata» di Renato Nicolini. E un amore breve e giovanile per Trockij lo ha avuto pure la «soubrette» dell'Ulivo Alba Parietti. Ma solo Grisolia, Ferrando e pochi altri sono rimasti fedeli a Leone. [m. t. m.] La soubrette Alba Panetti
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