Abete apre il «fronte Sud »

La Confìndustria: salari flessibili per attirare nuovi investimenti La Confìndustria: salari flessibili per attirare nuovi investimenti Abete apre il «fronte Sud » Segnale d'allarme per il governo Prodi «Produzione in stallo nei primi mesi '96» ROMA. Arriva un segnale d'allarme per il governo prossimo venturo di Prodi: la produzione industriale è in stallo in questo inizio '96. La notizia poco rassicurante è certificata in un'indagine congiunturale della Confindustria, a riprova del clima di ristagno nell'attività economica dall'inizio dell'anno. Così, per contrastare subito questa pericolosa tendenza, gli imprenditori hanno deciso di rompere gli indugi inviando, come aveva preannunciato il presidente Luigi Abete nel recente convegno di Napoli, una lettera con un invito ufficiale ai sindacati Cgil, Cisl e Uil per trattare il tema del Mezzogiorno e della flessibilità salariale necessaria ad attirare nuovi investimenti, e quindi nuova occupazione, nel Sud. Secondo il Centro studi della Confindustria, dunque, in aprile l'indice della produzione media giornaliera ha registrato una sostanziale stabilità sullo stesso mese del '95 (-0,1 per cento). Ma rispetto al precedente mese di marzo si è registrata una flessione del 2,1, riportando così i livelli della produzione a quelli dell'inizio anno. A riprova, appunto, di un ritmo di crescita stagnante che ha registrato una crescita tendenziale dell'attività industriale nei primi quattro mesi di quest'anno solo dello 0,6 per cento. Questi dati poco rassicuranti vengono mitigati da altri indici. Ad esempio, in termini grezzi nel quadrimestre l'incremento della produzione sullo stesso periodo dell'anno scorso è risultato del 5,2 per cento (perché questo mese ci sono state due giornate lavorative in più rispetto ad aprile '95). Le vendite, inoltre, continuano ad es¬ sere contrassegnate da un andamento positivo (+6,8 in aprile), con una discreta tenuta sui mercati esteri (7,4%) e un po' meno sul mercato interno (6,3). E gli ordinativi registrano ancora un buon trend: +9,5 per cento grazie alle commesse di importanti aziende del settore meccanico-elettronico. In questa situazione a tinte contrastanti, la Confindustria accelera i suoi contatti con i sindacati per il rilancio dell'attività (e dell'occupazione) al Sud. A NapoU, D'Antoni (Cisl) e Larizza (Uil) avevano dato la loro disponibilità a trattare sulla flessibilità salariale mentre Cofferati, il leader della Cgil, aveva opposto un reciso «no» all'ipotesi di deroghe ai minimi contrattuali, lasciando però socchiusa la porta a trattative su singoli progetti e a ricercare «un paniere di convenienze» per facilitare gli investimenti al Sud. Questa posizione più rigida non significa, comunque, che la Cgil intenda boicottare l'invito della Confindustria. E all'appuntamento, proposto da Abete per il 7 maggio, Cofferati sarà al fianco di D'Antoni e Larizza. lp. pat.] Luigi Abete apre la vertenza sui salari flessibili

Luoghi citati: Napoli, Roma