Le bollette dell'Enel meno care?

Oggi il Cipe Oggi il Cipe Le bollette dell'Enel meno care? ROMA Il ministro Ciò DALLA REDAZIONE L'Enel non sarebbe più tenuto ad applicare le «quote prezzo», sulle bollette elettriche. Il Consiglio di Stato avrebbe infatti trasmesso il proprio parere in merito, il secondo chiesto dal governo su questo tema. E in questo parere si confermerebbe che l'obiettivo di introito per l'Enel cui tendevano le «quote prezzo» sarebbe già stato raggiunto e superato tempo fa. Per una decisione definitiva, però, si attende la riunione del Cipe convocato per oggi a cui spetta l'ultima parola in materia. La riunione dovrebbe tenersi nei prossimi giorni, forse persino già oggi secondo alcune fonti del ministero dell'Industria. Ad annunciare la possibilità che la quota prezzo scompaia dalle bollette è stato il Codacons. L'organizzazione dei consumatori ha affermato in una nota che ritornerebbe d'attualità la possibilità che debbano essere restituite una parte delle somme incassate a partire dal 1994. La questione, lungamente dibattuta nei mesi scorsi, riguarda vecchie norme che nel 1986 avevano compensato un taglio di 6200 miliardi di lire ai fondi di dotazione dell'Enel (allora ente di Stato) con un aggravio tariffario applicabile alle utenze domestiche (da 22 a 33 lire al kwh): appunto le cosiddette «quote prezzo» gravanti anche sulle forniture delle municipalizzate. Si tratta di stabilire ora se tale meccanismo abbia già esaurito i suoi obiettivi (la cifra lorda di 6200 miliardi sarebbe stata raggiunta a fine 1993) oppure se l'apporto all'Enel vada considerato al netto delle tasse. Esiste, inoltre, il problema giuridico dei successivi provvedimenti tariffari che potrebbero avere riassorbito il sistema delle quote prezzo. Ora il Codacons sostiene che il parere del Consiglio di Stato avrebbe confermato che i 6200 miliardi sarebbero stati già raggiunti alla fine del 1993. Resterebbe però - osservano gli esperti del settore - la questione dell'eventuale assorbimento nelle normali tariffe delle quote prezzo. In ogni caso la questione è di competenza del Cipe per i suoi riflessi tariffari, anche perché occorre interpretare una norma della finanziaria 1996 che destina le eventuali eccedenze delle quote prezzo direttamente al fondo di ammortamento dei titoli di Stato. Nel frattempo, i sindacati e la direzione del personale dell'Enel hanno firmato ieri il nuovo contratto di lavoro che riguarda i 95 mila dipendenti dell'ente. Il via libera all'accordo, si legge in una nota della Fnle-Cgil, è stato dato dalle assemblee dei lavoratori. Il 76,65% dei lavoratori ha promosso il nuovo contratto che avrà una durata di quattro anni C95-'98) con verifica sui tassi di inflazione e contrattazione entro il primo gennaio '98. Quanto al salario per il biennio '96-'97 l'aumento sui minimi sarà di 233.300 lire medie, oltre ad un'«una tantum» di 1.325.700 lire a copertura di quindici mesi di vacanza contrattuale (gennaio '95-marzo '96). L'intesa, definita «una delle più difficili della storia della categoria» dalla Fnle, «realizza - si legge nella nota - il decentramento della contrattazione, si allinea agli altri contratti del comparto industriale, fa nascere le Rsu e adegua le normative sulla previdenza e sulla sanità a quelle di leggi nazionali». Il ministro Ciò

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