L'Fmi: manovra anche se i tassi calano
Il Fondo suggerisce all'Italia di puntare sull'austerità per il prossimo anno e mezzo Il Fondo suggerisce all'Italia di puntare sull'austerità per il prossimo anno e mezzo L'Imi: manovra anche se i tassi calano «Per Maastricht 50 mila miliardi» WASHINGTON DAL NOSTRO INVIATO «Ora che si vede la luce in fondo al tunnel» l'Italia deve trovare il coraggio di fare un ultimo grosso sforzo: il Fondo monetario, nella persona di Massimo Russo, incita il governo Prodi all'austerità. Un anno e mezzo ancora di sacrifici, dice il capo del dipartimento Europa occidentale dell'Fmi, e poi con la moneta unica europea tutto si metterà a posto. C'è molto da risparmiare sulle spese, e per esempio nella sanità si potrebbe farlo senza peggiorare i servizi; un aumento delle imposte indirette non è totalmente da escludere; e bisogna insistere sul patto salariale, mettendo a tacere chi vorrebbe tornare alla scala mobile. Questa è da tempo la posizione dell'Fmi: l'Italia farebbe bene a raggiungere gli obiettivi di Maastricht già nel '97. Ma la parte più interessante del discorso di Russo è un'altra. Riguarda gli effetti che il nuovo governo può raggiungere mostrandosi da subito deciso a va¬ rare misure di rinnovamento strutturale. «E' a portata di mano un circolo virtuoso - dice, in un'intervista collettiva al nono piano del palazzo Fmi - ora che dopo il voto le aspettative dei mercati sono migliorate. Benché i tassi di interesse a lungo termine siano già calati molto in questi due giorni, c'è ancora spazio per farli scendere». L'indice di fiducia dei mercati a cui riferirsi è la differenza tra i tassi a 10 anni dei titoli di Stato italiani e tedeschi. Il «premio di rischio» pagato dal Tesoro italiano era attorno a 4,5 punti all'inizio della campagna elettorale; era sceso a 4 nei giorni precedenti il voto, per il calo dell'inflazione e sulle aspettative dei sondaggi; nei primi due giorni successivi si è ridotto bruscamente a 3,6. «Guardiamo - dice Russo - i Paesi in situazioni simili a quella dell'Italia. La Spagna ieri aveva un differenziale con la Germania di 2,79, il Portogallo di 2,55. E' sotto il 2% la Svezia, che in passato si collocava molto peggio». E' a questi livelli che l'Italia può arrivare, forse oltre. Ma per arrivarci non basterà la sola esistenza di un governo stabile, se sarà confermata: «Noi abbiamo consigliato come opzione migliore la più rapida, quella di una manovra capace di anticipare al '97 la riduzione del deficit al 3% del prodotto interno lordo. Rispet¬ to a interventi più graduali il problema è se sono sufficientemente credibili. Del resto sono stati proprio gli studi di alcuni economisti italiani, come Francesco Giavazzi e Alberto Alesina, a dimostrare che prendere i provvedimenti tutti in una volta ha effetti molto migliori, perché dà credibilità». Oltretutto il nuovo governo non deve illudersi che il calo dei tassi pagati sul debito pubblico porti da sé un alleggerimento del deficit. «Non consiglierei - prosegue Russo-di fare troppo affidamento su questo fattore, perché si manifesta con lentezza. Ci vogliono almeno sei mesi». Sarebbe pericoloso sperare che il calo spontaneo dei tassi renda superflui tagli al bilan- ciò. Se invece i tagli si fanno con coraggio, verrà la ricompensa di un calo dei tassi molto maggiore. Non si tratterebbe di sacrifici tremendi: «Tra la seconda metà del '96 e il '97, circa 20.000 miliardi in più di quanto già si prevede di fare», ossia 50 mila miliardi. Stefano Lepri m L'OCCUPAZIONI DEI GRANDI |B IL TASSO Dl DISOCCUPAZIONE NEI PAESI DELG7 NEL1994 HB E NEL 1995 E IE PREVISIONI DEL FMI PER IL B1ENNIO 1 997/98 14 1994 1995 1996 1997 1 USA 6,1 5,6 5,8 5,9 ^3 GIAPPONE 2,9 3,1 3,3 3,2 GERMANIA 9,6 9,4 10,5 10,1 jai FRANCIA 12,4 11,6 11,7 11,2 ■ ITALIA 11,3 12,0 11,5 10,8 ■if REGNO UNITO 9,3 8,2 7,9 7,7 J CANADA 10,4 9,5 9,6 9,2 VALORI IN PERCENTUALE
Persone citate: Alberto Alesina, Francesco Giavazzi, Massimo Russo, Russo, Stefano Lepri
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