Barbato, anatomia del maccartismo In un saggio storico le malattie dell'informazione di Alberto PapuzziAndrea Barbato
Barbato, anatomia del maccartismo li libro postumo del giornalista sulla caccia alle streghe nell'America degli Anni 50 Barbato, anatomia del maccartismo In un saggio storico le malattie dell'informazione JRRIVANO i rossi! Il grido di paura dei maccartisti americani, Leitmotiv di un esilarante romanzo degli Anni Sessanta, Meglio morto che rosso di Stanley Reynolds (Mondadori), risuona dalla prima all'ultima pagina, come eco di un drammatico precedente e avvisaglia di possibili nuove trappole, in un prezioso libretto (pubblicato dagli Editori Riuniti, con una prefazione di Furio Colombo), purtroppo incompleto: Come si manipola l'informazione, rico¬ struzione della caccia alle streghe comuniste, condotta dal senatore Joe McCarthy, a cui stava lavorando il giornalista Andrea Barbato quando è morto, lo scorso febbraio. Da maestro della cronaca, l'autore apre con la scena della prima uscita pubblica del senatore del Wisconsin, dal quale è nata, entrando nella storia, la parola maccartismo. Siamo a una riunione di elettrici repubblicane, in un piccolo anonimo hotel di una piccola anonima città - nella West Virginia, il pomeriggio del 10 febbraio 1950 -, quando l'oratore, massiccio, stempiato, privo di fascino, occhi piccoli, camicia bianca, vestito nero, dice dal podio: «Ho qui nelle mie mani...», cominciando a estrarre alcuni fogli da una cartella di pelle, che sventola in aria con il braccio levato. «Una mossa che più tardi l'a¬ vrebbe reso famoso, immortalata in mille foto». Che cosa c'era nella cartella del senatore McCarthy? Una lista di infiltrati: «Ho qui nelle mie mani una lista di 205 nomi che sono stati segnalati al segretario di Stato come membri del partito comunista, e che malgrado ciò stanno ancora lavorando e modellando la nostra politica all'interno del Dipartimento di Stato». Il teatrale gesto avrebbe tenuto col fiato sospeso l'opinione pubblica, non solo americana, per cinque anni, rovinando l'esistenza di migliaia di persone, «segnando il clima politico e culturale» di una stagione persecutoria. Il cui contenuto fu l'uso spregiudicato dei mass media, per creare e alimentare il pericolo rosso. Giornalista che prediligeva la tradizione anglosassone, colto e misurato, «un cronista di eventi, non un narratore di spunti» (secondo Colombo), firma del Giorno, della Stampa e dell'Espresso, Andrea Barbato, morto a 62 amai, è stato direttore di Paese Sera, direttore del Tg2 e vicedirettore della Repubblica. La sua ultima rubrica televisiva, pungente e fortunata, si chiamava La cartolina. Partendo dal maccartismo, il suo libro doveva esplorare tutto l'orizzonte della manipolazione dei media. I comunisti americani ufficiali erano l'uno per mille degli elettori. Come potevano costituire un pericolo, capace di sconvolgere la vita della nazione? Ecco la domanda a cui Barbato vuole rispondere, rileggendo l'anticomunismo dalle campagne di Ford al caso Rosenberg, raccontando la storia fitta di menzogne dello stesso McCarthy, e pubblicando stralci delle sue inchieste. Il risultato è l'anatomia di una «malattia attuale»: come si possano usare strumenti e libertà democratiche in senso antidemocratico. Ciò che il libro mette in evidenza è che il senatore del Wisconsin non possedeva prove. Egli divideva i «traditori» dell'America in cinque categorie: le vere spie, i dissidenti Usa, i simpatizzanti per l'Urss, i deviati sessuali, i disadattati sociali. A parte la prima categoria, in realtà non servivano prove, perché a essere messi sotto accusa erano «la libertà di pensiero» e i metodi per reprimerla. Alberto Papuzzi Andrea Barbato
Persone citate: Andrea Barbato, Barbato, Furio Colombo, Joe Mccarthy, Mondadori, Rosenberg, Stanley Reynolds
Luoghi citati: America, Urss, West Virginia, Wisconsin
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Il ritorno del «mostro», incubo nella notte di Bargagli
- Un lampo di Baggio, ma non basta
- Un cimitero di veleni invece della centrale
- Cede il tetto, muore operaio
- Indagini delia poiixia nei mondo dei vizio
- Montalto «brucia» un miliardo al giorno
- Da giugno cassa integrazione alla «Fabbricazione nucleari»
- La battaglia delle botteghe
- ANCORA RIBELLI TRA I DC CALABRESI e stasera si vota ( a Catanzaro con scrutinio segreto)
- Il giallo Bargagli in tv
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Bimbo avvolto dal fuoco è salvato dalla nonna
- Il Governo inizia la propaganda per il prestito
- SETTIMANA BIANCA 1974
- Roma/A 24 ore dalla sparatoria in cui Ú morto il neofascista
- La propaganda pel Prestito Nazionale
- Ma Ciano non ascoltò il suo ambasciatore
- Stamane di scena la Juventus
- La Juventus prova
- La centrale di Montalto sarà chiusa per due mesi
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- La tragedia della transessuale Richards
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Iniziato il processo per i «balletti verdi»
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Alberto Talegalli e due amici uccisi nell'auto che si schianta contro la spalletta d'un ponte
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy