Il Paese tornato alla democrazia dopo 35 anni di dittatura Paraguay, viaggio nel passato Generale tenta un golpe,poi si arrende
Il Paese tornato alla democrazia dopo 35 anni di dittatura AMERICA LATINA mmm+mmw Il Paese tornato alla democrazia dopo 35 anni di dittatura Paraguay, viaggio nel passato Generale tenta un golpe, poi si arrende CARACAS NOSTRO SERVIZIO E' durato poco più di un giorno l'incubo del colpo di Stato in Paraguay, piccolo Paese dell'America del Sud, v.he appena 7 anni fa aveva visto la fine della più lunga dittatura del continente, quella del generale Alfredo Stroessner, durata 35 anni. L'incruento tentativo di golpe contro il presidente Juan Carlos Wasmosy (57 anni) - che ha subito ricevuto il rifiuto della comunità internazionale - ò stato firmato dal comandante dell'esercito, generale Lino Oviedo, che si è ribellato alle dimissioni impostegli da Wasmosy, trincerandosi nella sua caserma: per farlo desistere è bastata l'offerta del dicastero della Difesa. Oviedo, 53 anni, curiosamente, è lo stesso ufficiale che il 2 febbraio 1989 riuscì a ottenere, da solo, armato con una rivoltella e una piccola bomba a mano, la resa di Stroessner e di suo figlio Gustavo. Da allora la sua carriera militare è stata tutta in rapida ascesa, grazie all'appoggio del leader del golpe contro Stroessner, il generale Andres Rodriguez, presidente del Paraguay tra F89 e il '93, che in meno di un anno l'ha promosso da tenente colonnello a generale. Ma l'escalation militare non ha saziato le ambizioni di Oviedo, che da qualche anno fa mostra di aspirazioni politiche, al punto di voler essere candidato del partido colorado (conservatore, lo stesso di Wasmosy) per le presidenziali del 1998. Le sue incursioni in politica (vietate dalla Costituzione per la sua condizione di militare) gli sono valse un processo giudiziario, non ancora concluso, dopo che un paio di mesi fa aveva dichiarato di avere una «missione divina» sulla Terra. Il tentativo di colpo di Stato di Oviedo è scoppiato dopo che il presidente Wasmosy gli ha chiesto di abbandonare le forze armate. E' stata la goccia che ha colmato il vaso. Infatti Oviedo è interessato a rilardare le elezioni interne per la presidenza del partido Colorado, che devono svolgersi la prossima domenica e che già sono state rimandate 5 volte in 7 mesi. Oviedo appoggia per questa carica l'imprenditore privato Blas Riquelme, che potrebbe promuoverlo come candidato alla presidenza per il 1998, ma che secondo i sondaggi avrebbe solo il terzo posto nelle elezioni del partito. Riquelme aveva detto pochi giorni fa che «se la democrazia non funziona, faremo qualunque cosa per portare alla presidenza Oviedo». Ma il tentativo di golpe, che non ha neanche mobilitato i contingenti militari, ha subito ricevuto il rifiuto degli Usa, dei governi dell'America Latina, e dell'Unione europea. Mentre Oviedo dirigeva ieri una cerimonia militare per il «giorno della cavalleria», Wasmosy si affacciava al balcone del palazzo presidenziale accompagnato dall'ambasciatore americano Robert Service e dichiarava che la situazione «è sotto controllo» e che la crisi militare sarà risolta «senza che ci siano vincitori o vinti». E' stato lo stesso Oviedo a confermare poi il compromesso raggiunto: oggi alle 11 presterà giuramento come ministro della Difesa, incarico che dovrebbe mantenere fino al 15 maggio quando verrà posto in congedo per poter concorrere da civile alle presidenziali. L'appoggio internazionale a Wasmosy, il primo Presidente civile democraticamente eletto nel Paraguay in 40 anni, era arrivato fin dal momento in cui Oviedo si è dichiarato in ribellione. Lunedì sera, il governo di Clinton ha ritenuto «totalmente inaccettabile» qualunque azione di forza e ha chiamato i militari a «rispettare l'ordine». La marina e la forza aerea hanno manifestatamente appoggiato Wasmosy, mentre l'esercito sembrava più dalla parte di Oviedo. Ieri, il segretario generale dell'Organizzazione di Stati americani (34 Paesi), l'ex presidente colombiano Cesar Gaviria, si è recato nella capitale del Paraguay, Asunción, mentre si teneva a Washington una riunione d'urgenza degli ambasciatori del continente. «Sono fiducioso che Wasmosy troverà una soluzione e porterà a termine la sua presidenza», ha detto Gaviria al suo arrivo ad Asunción. Così è stato. Nina Negron Il capo di stato maggiore generale Oviedo che guidò la rivolta contro Stroessner e ieri sì è ribellato e (sopra) il presidente Wasmosy
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