Di Pietro: il voto ha punito la tracotanza

Ripa di Meana: livori provinciali E poi siamo più forti con l'Ulivo Gasparri: il solito editto. Mastella: Tonino si è congratulato con me. Flores D'Arcais: un uomo da non sprecare Di Pietro: il voto ha punito la tracotanza «E il verdetto degli indecisi» MELANO. «La residua stima che nutro nei confronti di Di Pietro mi spinge a non commentare questo ennesimo editto». Così il coordinatore nazionale di An, Maurizio Gasparri, in risposta alle ultime dichiarazioni rilasciate dall'ex magistrato sul prossimo numero del settimanale Oggi, eletto a tribuna delle sue frequenti «esternazioni». Parole dure, quelle di Gasparri, destinate ad aprire l'elenco delle reazioni e delle polemiche sulla «riflessione» lasciata cadere dall'ex pm di Mani pulite nel clima arroventato del dopo elezioni. Ma a quale «editto» si riferisce Gasparri, cosa contesta in particolare il «colonnello» di Fini? Per scoprirlo bisogna leggere l'anticipazione rilasciata dal settimanale. «Gli indecisi hanno punito la tracotanza - si legge -. Questa campagna elettorale non è stata solo una competizione tra i vari candidati che si rivolgevano ai propri elettori per convincerli a votarli. E' stata anche uno scontro tra persone che si disprezzavano e quasi si odiavano a vicenda», scrive Di Pietro sulle colonne di Oggi, analizzando la scelta degli elettori. E ancora: «Forse proprio questo modo di condurre la campagna elettorale ha fatto la differenza. Il popolo degli indecisi, di fronte a tanta tracotanza, ha alla fine preso carta e penna e ha votato, condannando con il suo verdetto proprio coloro che più hanno dimostrato intolleranza e insofferenza verso le regole del gioco elettorale». Conclusione: «Speriamo che tutto ciò serva da esempio per la prossima occasione». Possibile che a tradire lo schieramento di centrodestra sia stata l'eccessiva vis polemica contrapposta al «buonismo» degli avversari? «Ma lasciate perdere - replica Clemente Mastella, intercetta- to a Montecitorio dai cronisti che gli chiedevano di commentare le affermazioni dell'ex magistrato Scrivete piuttosto che ieri Di Pietro mi ha chiamato a casa per congratularsi per la mia rielezione e farmi gli auguri». Niente botta e risposta, insomma, prevale la linea del disimpegno. Complice la telefonata a sor¬ presa dell'ex pm, che peraltro risale a lunedì scorso. «Ma lo sapete che, siccome tenevo due telefoni in casa, non ho risposto direttamente io ma un amico di famiglia - la ricostruisce nel dettaglio Mastella - E mi fa: "Clemente, sta uno qua che dice di essere Antonio Di Pietro, senti un po'...". Allora ho preso io la cornetta ed era proprio lui. Mi ha fatto le congratulazioni per la rielezione...». Solo quello o vi siete detti dell'altro? «Beh, c'era altra gente in casa, non è che siamo stati molto in linea, comunque la cosa importante è che abbia fatto questa telefonata». In linea con Di Pietro, invece, c'è il portavoce Elio Veltri, eletto nelle liste dell'Ulivo in Toscana per la Camera. «Credo che abbia ragione e sono contento che abbia detto quello che io sono andato ripetendo per tutta la campagna elettorale - esordisce Veltri, entrando nel merito dell'analisi dell'ex pm - Di Pietro ha raggiunto le mie stesse valutazioni - aggiunge ancora, approfittando dell'occasione per sollecitare il magistrato simbolo di Mani pulite a rompere gli indugi e a scendere finalmente in campo - Sarei contento se lui si impegnasse attivamente in politica, potrebbe essere molto utile al Paese». Concorde anche il neo deputato Angelo Giorgianni (Rinnovamento italiano), amico di Di Pietro, secondo il quale «l'analisi dell'ex pm rispecchia fedelmente l'orientamento di quella stragrande maggioranza di cittadini che ha attribuito il suo consenso alla coalizione dell'Ulivo e, in particolare, al centro moderato e riformista. La tracotanza con cui Forza Italia ha condotto la sua campagna elettorale - commenta Giorgianni - ha influenzato negativamente quanti si erano allontanati dalla politica perchè delusi e traditi nelle loro aspettive e non più propensi a farsi ulteriormentr ludere dalla gratuita demagogia». Applausi a Di Pietro, allora, che ancora una volta avrebbe colto nel segno: «Da uomo di centro quale si è sempre professato, ha colto il disagio di quanti, con il voto, hanno bocciato una visione politica intollerante e insofferente per le regole del gioco elettorale e quindi per le genuine manifestazioni di democrazia». «Una risorsa da valorizzare», Di Pietro. Ad avvertire il centrosinistra é Paolo Flores D'Arcais, direttore della rivista Micromega: «Deve diventare parte integrante dell'esperienza di governo, senza essere regalato all'opposizione, che non lo merita, perchè deve ancora imparare ad essere democratica», [ale. mon.] Ripa di Meana: livori provinciali E poi siamo più forti con l'Ulivo «Una caduta di stile le campagne antipelliccia» L'accusata: i corvi si fanno vivi quando le cose vanno male Marina Ripa di Meana nella fotoscandalo del manifesto per la campagna anti-pellicce Clemente Mastella L'ex pm di Mani pulite Antonio Di Pietro

Luoghi citati: Meana, Toscana