Castellan: l'ulivo è nato qui «Abbiamo inventato il sinistra-centro»

Ma Ghigo: in Piemonte siamo ancora noi il primo partito Ma Ghigo: in Piemonte siamo ancora noi il primo partito Castellani! Pulivo è nato qui «Abbiamo inventato il sinistra-centro» lemica, sono sereno perché ho vinto io un'altra volta e lui si è convinto». Cambierà qualcosa in Sala Rossa? «La maggioranza in Comune non cambia, non sono più i tempi delle trasposizioni del voto politico sulle amministrazioni. Noi andiamo avanti con le privatizzazioni delle municipalizzate, anche se rifondazione è contraria». Che cosa cambierà per la città con un governo Prodi? Sarà tutto più facile? «Guardi, questo è il mio quarto presidente del Consiglio da quando sono sindaco. Ho mcominciato con Ciampi, poi è venuto Berlusconi, quindi Dini. Certo è faticoso». Faccia una graduatoria sui rapporti con il sindaco... «Prima Ciampi, poi Dini, infine Berlusconi. Ma non è questo il punto. I sindaci hanno recuperato un ruolo istituzionale, i loro rapporti con il governo non dipendono più da questo o quel segretario di partito. Ora c'è rispetto reciproco». L'anno prossimo tocca a lei: questo voto la convince a tornare in campo? «Certo gioca a nostro favore, ma non mi sento in campagna elettorale. La candidatura della mia coalizione sarà scelta nei momenti giusti. Ora sono concentrato nel lavoro per la città, a fine anno si vedrà». Gigi Padovani PIEMONTE Camera Regionali •96 '95 FORZA ITALIA 21,7 27,3 LEGANORD 18,2 10,5 PDS 16,9 20,7 AN 12,0 11,3 RIF0NDAZI0NE 10,3 9,1 P0P0LARI 6,6 6,4 CCD-CDU 4,4 CCD ■ 3,0 LISTA DINI 2,9 PATTO SEGNI - 3,4 PANNELLA 2,4 1,6 VERDI 2,4 2,6 ALTRI 2,2 4,1 Per fornire un altro angolo visuale del voto di domenica sono stati messi a confronto dati di sistemi elettorali diversi, quello per il proporzionale, l C d ppp, Per la Camera unendo iemonte 1 e Piemonte ^ /p^J SI PRESIDENTE: «FORZA ITALIA» DEVE CAMBIARE Enzo Ghigo, già deputato di Forza Italia, è stato eletto presidente della Regione Piemonte il 24 aprile del '95 con il 40,4 per cento di voti personali, battendo Pichetto, presidente degli industriali piemontesi alla testa di una coalizione di centro-sinistra. Il voto di domenica è stata una doccia fredda per lui, tanto che ieri nella riunione di giunta, in piazza Castello, confessa di aver dovuto «rincuorare alcuni assessori». Ghigo non nasconde critiche al movimento che ha fondato in Piemonte e poi lasciato per occupare una carica istituzionale: «In Forza Italia si deve aprire una riflessione su come abbiamo condotto la campagna elettorale e sugli uomini che guidano il partito». Presidente, un commento sulla sconfitta azzurra a Torino... «Su Torino città non mi facevo molte illusioni, forse speravo che almeno Colombini ce la facesse. Ma in provincia avevamo buone possibilità, con candidati come Cherio e Napoli, per esempio. La sconfitta in città è stata cocente, non c'è dubbio, qualcosa dovrà cambiare. Però i dolori sono leniti dai risultati del resto della regione: sulla circoscrizione Piemonte 2 siamo il primo partito con il 24,5 per cento, davanti alla Lega, mentre per il Piemonte 1, con Torino e provincia, rimaniano in testa rispetto al pds con il 19,1». A Torino c'è stato un «effetto Castellani))? «Non so dirlo. Da quando sono presidente i rapporti tra Comune e Regione sono improntati alla massima collaborazione, per il bene del Piemonte. Continuerà a essere così». Proprio ieri avete annunciato il passaggio alla sua maggioranza di un consigliere della Lega. Che cosa succederà in Regione? «Per un fatto di stile verso la Lega lo abbiamo annuciato a urne chiuse, ma la sua domanda di passare con noi era del 4 aprile. Non credo cambierà molto: abbiamo 34 consiglieri contro 26, siamo maggioranza solida. Magari qualcuno dei miei avrà un abbattimento psicologico, cercherò di tirargli su il morale, come ho già fatto. Noi andiamo avanti. Magari Chiezzi, di Rifondazione, mi presenterà qualche interrogazione in più». Dopo Dini, con Prodi la strada sarà più in salita? «Ad Alessandria, ad agosto, ho difeso Dini prendendomi i fischi degli alluvionati, e ho fatto bene, perché il governo ha lavorato per loro. Con Dini ho sempre avuto un buon rapporto, farò di tutto per averlo anche con Prodi. Contano le istituzioni, e spero che da Palazzo Chigi ci sia la stessa attenzione verso di noi di quella che io ho verso le opposizioni, con le quali cerchiamo di concertare le leggi più importanti. E poi con Romano Prodi ho qualcosa in comune: la passione per la bicicletta...». [g.pa-1