E dentro Forza Italia via alla resa dei conti

E dentro Forza Italia via alla resa dei conti E dentro Forza Italia via alla resa dei conti Burzi: abbiamo sbagliato campagna Moderata soddisfazione dentro Ari Domenica sera, poco prima delle 22. Nel salone di strada Mongreno i tre televisori sono sintonizzati su Canale 5 e sul video appare il faccione di Castagna. Un gruppo di giovani chiacchiera in attesa del gong virtuale che darà avvio alla «maratona» elettorale condotta da Enrico Mentana il direttore del Tg di questa rete. E quando dallo schermo, proprio Mentana annuncia che l'Ulivo è in testa, nella saletta scende come una corrente fredda, di quelle che arrivando dal Nord, provocando maltempo e malessere. Ed è gelo. Compaiono i primi dati, cifre poco confortanti per i forzisti, riuniti qui, in strada Mongreno. Ma l'ex assessore comunale Bepi Dondona stempera. «Si sta delinenando un pareggio fuori casa», afferma con il consueto humor. «E sì - aggiunge perché abbiamo giocato sempre con la tifoseria contro: dai mass media alle tv». E nessuno gli mette in testa che 3 reti sono di Mediaset, con proprietario residente ad Arcore. La notte si allunga, le stanze, nelle sedi del Polo, si svuotano. Mentana continua sorridente a snocciolare numeri e percentuali, chiamando di volta in volta in aiuto l'inviato al Viminale o i tecnici della «Abacus», la società che ha preparato i sondaggi raffinandoli man mano che otteneva i dati dei seggi presi a campione. Enzo Ghigo, il presidente della Regione che neppure un anno fa aveva festeggiato la vittoria, afferma che molte cose devono essere riviste in Forza Italia. E le sue parole possono essere interpretate come una probabile resa dei conti. Del resto - ammette il presidnte del gruppo regionale Angelo Burzi - «questi risultati dimostrano che il movimento non è riuscito a farsi capire». Qualcuno azzarda un: perché? «E' incredibile - risponde Burzi - che un Paese tradizionalmente moderato voti in termini tanto massicci Angelo Burzi Angelo Burzi per lo schieramento progressista». Eppure è accaduto, se ne sono resi conto Michele Vietti, capolista di Ccd e Cdu al proprozionale, ma anche in corsa alla Camera in un collegio dove l'avversario locale, Nevio Coral, sindaco di Leinì, gli ha eroso quel cinque per cento che l'ha fatto soccombere rispetto a Renato Cambursano, ex sindaco di Chivasso, in campo per l'Ulivo. Lo constata Antonio Cherio, nella zona che da Cuorgné sale verso l'arco alpino, caduto per colpa di quell'otto per cento andato a VaccaCavalot che, di fatto, ha consegnato la palma del primato a Niedda per l'Ulivo. Moderata soddisfazione invece in casa di An. Ugo Martinat, Agostino Ghiglia e una decina di attivisti hanno atteso il responspo delle urne novaresi sino alle cinque del mattino, quando mancavano ancora tre seggi per sancire il distacco di appena 500 voti a favore del Polo contro il ministro Lombardi. Notti insonni per molti dunque. E pochi in circolazione nelle prime ore di questo lunedì della resa dei conti nel Polo per le Libertà. Resa dei conti che trapela anche dalle parole accorate di Edro Colombini, il quale, probabilmente, sarà recuperato, ma che non si dà pace: «Devo riflettere», dice. Il segretario piemontese del Cdu, Fabbio, invece, ha già riflettuto e a voce alta: «Sono venuti a galla i problemi veri del Polo: la scarsa visibilità data al centro e l'appiattimento a destra. Entrambi atteggiamenti che non pagano. Così, quasi nascosti, a Torino abbiamo ottenuto soltanto il 3,8 per cento, alla pari con i peggiori risultati del Lazio. Nel Piemonte due dove eravamo più rappresentati ci siamo attestati su un buon 5 per cento». Giuseppe Sangiorgio

Luoghi citati: Arcore, Chivasso, Lazio, Piemonte, Torino