LA LEGA VERO KILLER DEL POLO

LA LEGA VERO KILLER DEL POLO LA LEGA VERO KILLER DEL POLO Dodici a zero. E 28 a 0 se ci mettiamo anche i collegi della provincia. Così, nello scenario generale favorevole al centro-sinistra, Torino e il suo hinterland si trasformano in un caso nazionale. La città che aveva ceduto a Berlusconi il simbolo di Mirafiori (ricordate? Meluzzi batte Chiamparino), restituisce all'Ulivo le sue roccheforti. Con gli interessi: nel collegio Centro dei commercianti e della medio-alta borghesia, il deputato Edro Colombini, per sovrappeso coordinatore cittadino e portavoce regionale di Forza Italia, viene umiliato dall'esordiente Maria Pia Valetto. Perché è accaduto a Torino, e non nelle «rosse» per eccellenza Bologna e Firenze? La prima e più facile risposta è che qui l'Ulivo ha speso candidati credibili, spesso espressioni di realtà locali, mentre il Polo ha spedito i Cherio e i Gubetti a farsi massacrare in provincia, spostando pure i parlamentari uscenti da un collegio all'altro della città (vedi Lantella). Col risultato di alimentare revanchismi locali che gli sono costati almeno un paio di seggi. Non basta. Torino è una delle poche grandi città dove la Lega ha un peso forte ma non fortissimo, sufficiente a far perdere il Polo ma non ad affermare se stessa come accade in Lombardia e Veneto. Detiene quindi un semplice (e decisivo) potere di interdizione, senza riuscire ad affermarsi come terzo polo. Dunque: legittima, e ci mancherebbe, l'euforia del centro-sinistra. E il sindaco Castellani ha tutti i diritti di sottolineare come il lavoro svolto dall'amministrazione possa aver influito sulle preferenze degli elettori. Ma i più attenti osservatori della realtà cittadina hanno già iniziato a far di conto. Scoprendo che la forza del centro è più o meno la stessa di tre anni fa, che il pds perde qualcosa rispetto alle ultime politiche e parecchio se guarda alle regionali del 1995, che i verdi zoppicano. E che Rifondazione comunista continua a guadagnare punti, catalizzando i malumori di categorie sociali altrove attratte da Bossi o, in misura maggiore rispetto a quanto già avviene qui, da Fini. Tra un anno, a Torino, si vota nuovamente, questa volta per Palazzo civico. Castellani si ripresenterà, e alla luce del test di domenica appare favoritissimo. Da ieri, però, sa che i rapporti nazionali tra Ulivo e Rifondazione condizioneranno in modo non indifferente la possibilità di ottenere il mandato del Duemila. Giampiero Paviolo BOLLETTINO METEO Martedì 23 Aprile PREVISIONI su Piemonte e Valle d'Aosta, cielo prevalentemente nuvoloso con precipitazioni sparse. Temperatura: stazionaria Venti-deboli variabili Visibilità: discreta. IERI TEMPERATURE IN CITTA' MAS5IMA 21,2 MINIMA 11,3 UMIDITA' (ore 14) 38% PRECIPITAZIONI FINO ALLE ORE 19 0 mm TOTALE Dl QUESTO MESE 41,5 mm MEDIA (1913-1988) 92,5 Osservatorio Meteo Piazza d'Armi OGGI IL SOLE: sorge alle ore 6 e 31 minuti: tramonta alle ore 20 e 25 minuti. LA LUNAi si leva alle oie 10 e 32 minuti; cala domani alle ore 1 e 30 minuti. ® Luna piena 4 aprile ore 2 6 Ultimo quarto 11 aprile ore 2 • Luna nuova 18 aprile ore 1 B Primo quarto 25 aprile ore 23 Un lettore ci scrive: «Ho letto l'articolo dell'attacco delle "processionarie" ai pini della regione. Risiedo a Pino Torinese, località interessata a questo problema e, sino all'anno scorso, come tra l'altro imposto dalla legge, ho combattuto questo parassita con l'ausilio di una particolare tecnica consistente nello sparare a mezzo di un fucile da caccia un involucro contenente veleno specifico con il vantaggio di raggiungere nidi a volte anche a 40 metri di altezza, altrimenti irraggiungibili. «Da quest'anno sia i carabinieri di Pino sia la questura di Torino non autorizzano più questa tecnica. Ho interpellato più volte la Forestale e l'Istituto fitoterapico per avere consiglio e sostegno ma senza risultato. Quest'anno quindi non ho potuto dare il mio contributo alla lotta contro le "processionarie". I pini ne sono infestati e l'anno prossimo sarà sicuramente peggio. Possibile che sia così difficile essere autorizzati a lottare contro questo dilagante, pericoloso, parassita?». Riccardo Riviera Una lettrice ci scrive: «A mia madre, amputata di una gamba ed ora in un centro