L'Ulivo conquista tutti i collegi

VI VI Lo spoglio conferma le prime tendenze: 28 parlamentari al centro-sinistra, uno alla Lega I/Ulivo conquista tutti i collegi Al Polo cinque seggi con «resti» e proporzionale C'è voluta la quota proporzionale, sia al Senato, sia alla Camera, per «contenere» in qualche modo il dilagare dei candidati torinesi dell'Ulivo in marcia verso Roma. Dalle urne di Torino, nella notte, erano infatti usciti vincitori solo gli alfieri della coalizione che propone Romano Prodi alla guida del futuro governo: otto deputati e quattro senatori, vale a dire dodici candidati vincenti su dodici competizioni affrontate nei collegi uninominali. Un successo straordinario che amplificava la comunque buona tenuta del '94 quando Torino si era risvegliata spaccata in due, i 4 collegi del Nord città ai progressisti e i quattro a Sud al Polo. Alla grande (come ieri) si era invece risolta la gara per il Senato con quattro candidati vincenti su quattro. E dunque dalla quota proporzionale, sia alla Camera, sia al Senato, è giunto un «leggero» riequilibrio della pattuglia di parlamentari che rappresenteranno Torino a Roma. Forza Italia piazzava Giuliano Urbani (che quasi certamente cederà il posto al meglio piazzato nell'uninominale, cioè Edro Colombini) e Piero Melograni; Ugo Martinat «entrava» per Alleanza nazionale anche se è quasi certo il passaggio del testimone a Gaetano Rasi, mentre la Lega riusciva a far eleggere uno dei suoi più rappresentativi portabandiera: Mario Borghezio, che è stato sconfitto nello scontro diretto nel Collegio 4 di, Porta Palazzo. Al Senato, invece, venivano ripescati il giornalista ed ex-portavoce del governo Berlusconi Jas Gawronski e l'avvocato Maria Grazia Siliquini che anche nel '94 era andata a Roma con i «resti». La pattuglia del centro-sinistra si arricchiva della presenza del segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti (cederà quasi certamente il posto a Maura Cossutta) e Enrico Boselli, segretario dei «Socialisti italiani» e schierato sotto il vessillo di Lamberto Dini. I tre si andranno ad aggiungere ai nei-onorevoli dell'Ulivo e vincitori degli scontri diretti: Maria Pia Valetto (figlia di Cornelio, imprenditore legato al presidente Scalfaro), all'ex-sindaco Diego Novelli, al leader della Quercia piemontese Sergio Chiamparino, al giornalista Furio Colombo, al capogruppo del pds in Sala Rossa Maria Chiara Acciarini, all'ex-sindacalista Giorgio Benvenuto, al segretario del ppi Gianfranco Morgando e al segretario torinese di Rifondazione Dario Ortolano eletto sotto il simbolo dei «progressisti». Un pattuglione ai quali bisogna aggiungere i senatori Franco Debenedetti, Rocco Larizza, Edo Ronchi e Gian Giacomo Migone. * ELETTI NELLA QUOTA PROPORZIONALE PER I CANDIDATI PER I CANDIDATI NEL RIQUADRO NERO L'ELEZIÓNE E' ANCORA INCERTA MA IL SEGGIO VERRÀ1 COMUNQUE ATTRIBUITO AL LORO PARTITO LE INTERVISTE // giorno dopo di Castellani e Ghigo GIGI PADOVANI A PAGINA 41 L'IRA NEL CARROCCIO «Tanti voti, un solo deputato» ENZO BACARANI A PAGINA 41 Martedì 23 Aprile 1996 t>b so

Luoghi citati: Ira, Roma, Torino