Massucchi acrobata silenzioso

Chi è il ginnasta azzurro vicecampione mondiale nel volteggio Chi è il ginnasta azzurro vicecampione mondiale nel volteggio Massucchi acrobata silenziosa Parla poco ma ha battuto anche la sfortuna Andrea Massucchi, 21 anni compiuti il 28 dicembre scorso e da sabato vicecampione del mondo di volteggio al cavallo, ieri mattina è rientrato a casa sua, al numero 8 di via Aurelio Saffi di Mortara, dopo ventiquattr'ore di viaggio da San Juan di Porto Rico a Milano via New York. «Bravo, figliolo» lo ha accarezzato trepidante la madre signora Luciana Massi. «Sì, mamma, ma adesso lasciatemi riposare». Andrea Massucchi è l'uomo dei silenzi e della solitudine. «Ma non era così prima - ci dice la signora Luciana -. A cinque anni lo accompagnammo in palestra, a La Costanza. Sia perché qui a Mortara questa è una tappa quasi obbligata (la società ginnica cittadina compie 112 anni di onorata milizia sportiva, ndr) e soprattutto perché Andrea era scatenato. A casa si slanciava in salti mortali da una poltrona all'altra. Ma questo in definitiva fu il suo limite: rifiutò la palestra che gli sembrò una gabbia, con tutti in fila a fare gli esercizi di base riservati ai bambini». «Per quattro anni - continua la signora Massi - non ne volle più sapere, poi si riavvicinò alla ginnastica con minore diffidenza. Fu subito bravo e quando aveva 16 anni fu segnalato alla Federazione come elemento di interesse nazionale. Si trasferì a Gallarate e fu preso in cura da Luigi Macchi, lavorando con Preti, con i Luini e con Galli. Le doti le aveva e le dimostrò. A19 anni vinse il titolo assoluto italiano agli anelli e fu secondo al volteggio. Ma era già cambiato caratterialmente: incise prò fondamente su di lui la prema tura scomparsa di Oscar, il suo migliore amico, stroncato a 17 anni da una malattia crudele. Si chiuse in se stesso; l'anno dopo restò ancora più scosso per la morte del nonno a cui era lega rissimo. Però ha sempre fatto tutto bene: lo studio (maturità artistica seguendo le orme del padre che è stato insegnante di educazione artistica) e lo sport agonistico». i d l'i gMa qui, dopo l'avvio promet tente del primo titolo tricolore vinto ancor giovanissimo, una lunga serie di guai. Problemi fi sici, legati all'intensa attività sportiva e incidenti dovuti anche alla sfortuna. «Dopo il campionato di Me stre nel 1994 - racconta a sua volta Andrea - fui fermato per circa un anno da una doppia ernia del disco. Ripresi lentamen Massucchi, nato a Mortara 21 anni fa, ha iniziato la ginnastica all'età di 5 anni te e con Luigi Macchi studiammc e applicammo esercizi sempre più difficili. Quel "triplo" e quella "rondata", salto teso indietro con avvitamento e mezzo che mi hanno dato l'argento mondiale, erano nel mio zaino di combattimento da almeno tre stagioni. Ma sono stato anche perseguitato da una sorte avversa: a Mosca, esattamente un anno fa, mi fratturai un ginocchio. Così fui sempre costretto a rinviato l'appuntamento con il grande risultato: finalmente quest'anno mi son potuto preparare senza troppi problemi. L'essenziale è avere pazienza. Sapevo, in cuor mio, che il momento giusto sarebbe arrivato puntualmente». E adesso, per le Olimpiadi? «Prima ci sono altri impegni: fra due settimane gli Europei di Copenaghen, poi si vedrà. In Danimarca eseguirò probabilmente un esercizio meno complicato. A Porto Rico gareggiavo infatti a titolo individuale e potevo rischiare il tutto per tutto, qua c'è di mezzo anche la squadra. Non è stato facile ripetere per tre volte il salto che m'ha dato l'argento (in eliminatoria, in semifinale ed in finale) perché si tratta di qualcosa obiettivamente non molto semplice. Ma salto dopo salto mi sentivo sempre più sicuro dei miei mezzi. Sono riuscito a concentrarmi al massimo: cercherò di esserlo anche nei prossimi mesi. Ma i Giochi olimpici mi sembrano per il momento molto lontani». E l'uomo del silenzio rientra nei suoi pensieri. Che sembrano però tenergli gratificante compagnia. Che non sia questo il suo vero segreto? Vanni Loriga ATLETICA AWalnutèl°sui200 AUTO Montezemolo precisa

Luoghi citati: Copenaghen, Danimarca, Gallarate, Milano, Mosca, Porto Rico, San Juan