Fiat Au«to investirà 20 mila miliardi»

Nei piani del gruppo il rinnovo della gamma, l'assistenza e lo sviluppo internazionale Nei piani del gruppo il rinnovo della gamma, l'assistenza e lo sviluppo internazionale « Fiat Auto investirà 20 mila miliardi » Testore: dal '98 al2002 altri 15 modelli TORINO. Fiat Auto in questi anni, sotto la guida di Paolo Cantarella, si è trasformata e ora punta al Duemila con rinnovato slancio. Sono stati compiuti progressi straordinari in uno scenario difficile: una solida base per lo sviluppo di ulteriori strategie e investimenti. E' la sintesi dell'intervento di Roberto Testore, da meno di due mesi responsabile del settore auto, alla conferenza stampa (2000 giornalisti di tutto il mondo) tenuta ieri al Lingotto in occasione del Salone di Torino, presenti Cesare Romiti, presidente della Fiat, e l'amministratore delegato Cantarella. Agli inizi degli Anni 90 la Fiat Auto aveva varato un colossale piano di investimenti per 40 mila miliardi, destinati sia alle strutture produttive (come Melfi e Pratola Serra) sia al rinnovo della gamma di modelli. I frutti sono stati positivi, ha sottolineato Testore, aprendo poi uno squarcio sul futuro. Tra il 1998 e il 2002 saranno investiti altri 20 mila miliardi, di cui 16.000-16.500 destinati a 15 nuove auto (una media di tre all'anno). Il resto sarà riservato agli sviluppi internazionali. «L'obiettivo - ha aggiunto Testore - è di arrivare verso fine secolo a volumi produttivi di circa tre milioni di vetture contro gli attuali 2,3 milioni». E' questo il «Piano per il Duemila» di Fiat Auto. «Proseguiamo così - ha detto l'amministratore delegato - il programma cominciato nel 1991 che si concluderà nel '97. Erano previsti 18 modelli. Un programma che abbiamo rispettato e, anzi, incrementato perché sono emerse alcune opportunità in settori specialistici. E, così, arriveremo a 23 auto. L'azienda punterà ad avere una gamma di prodotti fresca per tutte le sue marche, con una durata me- Da sinistra il presidente del gruppo Fiat Cesare Romiti, Roberto Testore, amministratore delegato della Fiat Auto e Paolo Cantarella, amministratore delegato del gruppo dia di sei anni per vettura. Sarà un lavoro impegnativo poiché sostituiremo anche modelli di grande successo». Testore ha indicato i tre pilastri del piano Fiat Auto. Primo: il rinnovo dei prodotti secondo le scadenze previste. Anche il '96 sarà anno di novità importanti, come le Lancia k coupé e station wagon, al debutto in Salone, e i nuovi model che sostituiranno in autunno la Tempra. «L'anzianità media delle nostre vetture sarà di 3,3 anni, tra le più basse in assoluto». Secondo: il servizio, inteso in modo assai ampio. In realtà, un sistema che offra ai clienti non solo un'auto ma anche la mobilità. Terzo: una sempre più decisa proiezione internazionale «in particolare verso quei mercati emergenti che si stanno affacciando alla motorizzazione di massa». Ma senza allentare l'attenzione sull'Europa, che «resta sempre il mercato mondiale n. 1». In primo piano, naturalmente, la Palio, la world car di Fiat Auto nell'ambito del Progetto 178. Il tutto in uno scenario sempre più competitivo. Testore ha ricordato che il mercato italiano continua a essere in crisi: «Nel pruno trimestre abbiamo avuto un modestissimo incremento di vendite, ma siamo sempre sotto del 9% rispetto al '93, l'anno del crollo». Le previsioni '96, secondo Testore, indicano per il mercato europeo una crescita tra il 2-3% rispetto al '95, per quello italiano un aumento dell'1-1,5%. «La speranza di tornare sui livelli pre-crisi va dunque spostata a dopo il '97». Inoltre, sulla scena si affacciano nuovi concorrenti: i coreani. «Come avvenne in passato per i giapponesi, possono godere del forte supporto del loro governo, del loro sistema-paese e di un mercato interno sostanzialmente chiuso alle importazioni». Altro motivo di preoccupazione deriva dall'intesa «fra l'Unione Europea e il Giappone nell'ambito degli accordi di autolimitazione dell'import diretto di vetture nipponiche». La Fiat, comunque, ha «le spalle sufficientemente robuste per guardare con sicurezza al futuro». Ed ecco in gioco la proiezione intemazionale. «Già ora siamo certi - ha detto Testore - di consegnare 450/500 mila Palio nella sola America Latina. Prevediamo poi sviluppi in Cina e India. Puntiamo a vendere un terzo dei nostri prodotti in Italia, un terzo in Europa e un terzo nel resto del mondo». Per quanto riguarda gli stabilimenti italiani, Testore è stato molto chiaro. «Fiat Auto intende potenziarne la capacità produttiva, facendola passare dagli attuati 1,5 milioni di veicoli a 1,8-1,9 milioni. Anche per questo la Fiat non prevede esuberi strutturali di personale negli impianti nazionali». «Nel primo trimestre '96 - ha concluso l'amministratore delegato - c'è stata una forte crescita di vendite e quote di Fiat Auto in tutti i Paesi europei. Siamo saliti, Italia esclusa, dal 5,4 al 6,4%, un risultato che vogliamo mantenere e, anzi, ritoccare al meglio». Michele Fenu FLASH Sentenza del Tar Lazio «Verifica su Omnitel» Il Tar del Lazio ha ordinato al ministero delle Poste di verificare la copertura del territorio dichiarata da Omnitel. L'ordinanza è collegata ai ricórsi avanzati da Tim contro il ministero delle Poste e nei confronti di Omnitel sul servizio commerciale di Omnitel e sulla fornitura del servizio di roaming da parte della stessa Tim ad Opi. Il tribunale amministrativo ha chiesto una «documentata relazione», sia del territorio nazionale sia della totalità dei Comuni capoluogo di Regione, a conferma che il ministero è l'unico ente deputato a verificare i livelli di copertura. Scioperi Gm costano 900 milioni di dollari Utile netto in calo del 61,3% a 714 milioni di dollari su fatturato diminuito del 3,7% a 41,66 miliardi nel primo trimestre '96 per la General Motors, che sconta lo sciopero che ha paralizzato per 17 giorni quasi tutte le sue catene di montaggio nel Nord America. Le agitazioni dei lavoratori, precisa una nota, sono costate alla Gm 900 milioni di dollari netti. Gm North American e la casa di componenti Delphi, le controllate maggiormente colpite dall'agitazione, hanno subito una perdita combinata di 195 milioni di dollari nei primi tre mesi a fronte di un utile netto di un miliardo di dollari del corrispondente periodo del '95.