Piemonte spaccato dal voto

Rivincita del centrosinistra; la Lega è terza, ma solo con 7 seggi. Azzurri primo partito Rivincita del centrosinistra; la Lega è terza, ma solo con 7 seggi. Azzurri primo partito Piemonte spaccato dal voto // capoluogo all'Ulivo, province col Polo seguita, a sorpresa, dal Carroccio che passa dal 10,5 per cento delle regionali al 18,2 per cento di ieri. Terzo il pds con il 16,9 (quasi 4 punti in meno rispetto al '95), quarta Alleanza nazionale con il 12 per cento (un punto in più). Quindi Rifondazione comunista (10,3 contro il 9,1 per cento), i popolari con il 6,6, Ccd-Cdu, il 4,4, la lista Dini (2,9) Pannella-Sgarbi (2,4) e i verdi (2,4). Nel quartier generale del pds piemontese l'euforia per la vittoria è alta; «Ha vinto la responsabilità», dice Piero Fassino, membro della segreteria nazionale e capolista al proporzionale, eletto sia nell'uninominale della Camera (Venaria-Ciriè) sia nel proporzionale. Gli fa eco il segretario regionale, Sergio Chiamparino che nel 1994 era stato battuto a Mirafiori dall'azzurro Alessandro Meluzzi e che ora ha ottenuto la palma della vittoria in una zona popolare della città, quella che comprende il mercato di Porta Palazzo. Dal fronte opposto, Enzo Ghigo, forzista e presidente della giunta regionale da un anno, afferma che d'ora in poi il movimento azzurro dovrà rivedere tante cose. «Questi risultati ci devono far riflettere - aggiunge - incominciando dall'analisi degli eventuali errori». Soddisfazione nella sede della Lega Nord, anche se il segretario Gipo Farassino, in perfetta sintonia con l'Umberto nazionale, ripete che la gente ha continuato «a premiare i due Poli della Roma ladrona». Ma i risultati del Cuneese in parte lo smentiscono, anche se lui chiarisce con rammarico che Cuneo, il Veneto e parte della Lombardia non fanno, né tutta la Padania, né tantomeno l'Italia del Nord che la Lega vorrebbe «salvare». I duelli. Oltre alla sfida tra i vip della politica nel primo collegio di Torino per il seggio a Palazzo Madama, vinta da Franco Debenedetti, su Jas Gawronski (pure eletto con i resti), significativi quelli del Monregalese che ha visto prevalere l'ex ministro della Sanità Raffele Costa sia sulla Lega, sia sull'Ulivo. Sconfitto invece il ministro dell'Istruzione in carica, Giancarlo Lombardi, battuto all'uninominale della Camera nel collegio di Novara (con una distacco di 500 preferenza) da Ugo Martinat, il coordinatore piemontese di Alleanza nazionale, eletto però anche nella lista proporzionale. Il quale quasi sicuramente sceglierà di restare senatore a Novara, lasciando il posto al numero due, Gaetano Rasi, voluto da Gianfranco Fini in quanto responsabile del dipartimento economico del partito. Nel proporzionale (Piemonte due) sono stati inoltre eletti il ministro Lombardi, appunto; lo stesso ex ministro Raffaele Costa che però dovrebbe dimettersi per far entrare il candidato di Forza Italia con la percentuale maggiore nell'uninominale, ossia Stradella. Poi Teresio Delfino del Ccd-Cdu che non ce l'ha fatta nell'uninominale, l'ex ministro Domenico Cornino e Oreste Rossi della Lega Nord, Angelo Muzio di Rifondazione comunista e Livia Turco del partito democratico della sinistra. Anche quest'ultima (eletta a Grugliasco, città della cintura torinese) dovrebbe far entrare l'ex segretaria regionale della Quercia, Silvana Dameri. Giuseppe Sangiorgio