Piazza Affari, un record targato Ulivo di Ugo Bertone

Piazza Affari, un record targato Ulivo Piazza Affari, un record targato Ulivo Scambi per 4400 miliardi, il marco scende a 1023 lire programma si dovrà tener conto delle richieste di Rifondazione», ma è un'obiezione scontata. Basta vedere, del resto, la corsa della lira o dei titoli di Stato. Il marco scivola a quota 1023, ai livelli di sedici mesi fa, i contratti sui Btp avanzano di quasi due lire. Il di¬ stacco tra i rendimenti dei titoli italiani e quelli tedeschi, quello che per i tecnici è il termometro delle paure e dell'inaffidabUità della politica italiana si riduce a 3,6 punti e, poche settimane fa, in mezzo ai furori della crisi si raggiungeva il 6%. Sui monitore degli operatori, a Londra o a Milano non importa, per tutta la giornata si misura infatti una febbre che cresce a vista d'occhio. L'indice continua a guadagnare punti su punti, ora dopo ora: più 2,1 poco dopo le dieci, oltre il 3% alle undici. Poi una pausa. Perché? «Aspettiamo la distribuzione dei Avanzano di due lire i futures sui Btp Gli operatori «Rifondazione non fa paura» seggi - dice lo "strategist", una sorta di supervisore delle operazioni non voghamo scherzi» Macché scherzi, la maggioranza viaggia sicura e la Borsa riprende a salire: più 4 e poi, addirittura, si chiude a più 4,93. «Movimenti del genere, così all'improvviso, li può fare solo l'estero. L'Italia in proporzione interviene meno, perché ha meno soldi da spendere...». Guido Ravenna, gestore dei fondi Zenit, non ha dubbi, E non ne ha nemmeno Angelo Abbondio, il «guru» più ascoltato del mercato. «L'estero aumenterà le proprie posizioni sull'Italia nelle prossime settimane». Pochi anni fa una vittoria delle sinistre avrebbe accelerato la corsa verso i forzieri di Lugano o Chiasso. Adesso i capitali scendono giù nella Penisola. «Qui a Londra - spiega Riccardo Barbieri, economista di Morgan Stanley - parlalo di svolta storica...». E Marco Noera, capo economista di Deutsche Bank, aggiunge che per i tedeschi «il quadro va da moderatamente positivo a positivissimo». Helene Ilmaier, la signora terribile che per Standard and Poor dà le pagelle all'Italia è ancora più secca: «Siamo contenti perché c'è una maggioranza e perché ha vinto il centro sinistra». Ma andrà sempre così? «Fino alla finanziaria - risponde Alessandro Fugnoli della Caboto - penso di sì. Poi, se Prodi si limiterà a puntare sul calo dei tassi per il risanamento allora la musica cambierà». Ma per gh esami c'è tempo. Ugo Bertone

Persone citate: Alessandro Fugnoli, Angelo Abbondio, Helene Ilmaier, Morgan Stanley, Noera, Prodi, Riccardo Barbieri

Luoghi citati: Italia, Londra, Lugano, Milano, Ravenna