«La mano dell'uomo» fotografìe e documenti

MOSTRE MOSTRE SULLE ORME DEGLI SCHIAVI «La mano dell'uomo» fotografìe e documenti A fianco "Kuwait 1991» del fotografo Sebastiao Salgado In basso da sinistra J. Petigax. Luigi Amedeo di Savoia e Cesar O/lier durante la marcia da Entebbe al Rnwenzori (foto scattata da f ittorio Sella) SAL&ADO FOTOGRAFO DELL'ALTRA FRONTIERA Sebastiao Salgado è nato ad Aimores, nello Stato brasialiano di Minas Gerais. Laureato in Legge ed Economia, ha lavorato con Fondo Europeo per lo Sviluppo, Onu e Banca Mondiale a progetti di sviluppo economico in Africa. Dal '73 si dedica alla professione di fotogiornalista con reportages sulla siccità nel Sahel e sulle condizioni degli immigrati in Europa. Dal 1979 lavora per la celebre agenzia Magnum Photos: le sue immagini, dedicate preva- Sebasliao Salgado lentemente a tematiche sociali, vengono pubblicate sulle più importanti riviste internazionali. La mostra «La mano dell'Uomo-Workers» riassume sei anni di impegno in tutto il mondo e racconta il lavoro dell'uomo: un archivio «di archeologia visiva di un tempo conosciuto come rivoluzione industriale, epoca in cui uomini e donne con il lavoro manuale tenevano in pugno l'asse centrale del mondo». SCRITTORI FUTUR! Segreto del successo: per uno scrittore, questa espressione forse non dovrebbe mai essere usata. Soprattutto quando ad un dialogo con chi ha già pubblicato, guadagnandosi la fiducia dell'editore e soprattutto quella del pubblico, si invitano giovani che hanno l'abituale capolavoro nel cassetto. Ma il Gruppo Entasis non ha frenato la voglia di dare spazio al colloquio. Così è nato «Parole moleste»: martedì 23 (Unione Culturale, via C. Battisti, ore 21) si terrà un incontro prono sul tema «Il segreto del mio successo» con Luca Doninelli, Franco Loi e Davide Rondoni. Doninelli è uno dei narratori italiani più affermati: 40 anni, esordio a 25 presso Rizzoli, una solida amicizia con Giovanni Testori che si trasforma in un bellissimo libro pubblicato da Guanda qualche settimana dopo la scomparsa dello scrittore lombardo, infine il salto di qualità con «La revoca», pubblicato da Garzanti nel 1992. La sua ultima prova narrativa, «La verità futile», storia di una solida amicizia maschile tra uno scrittore e un medico, mostra qualche tratto di stanchezza, ma anche questo potrebbe dare solidi stimoli alla discussione (per esempio: la macchina editoriale-industriale quali guasti provoca nel ritmo della scrittura?). Franco Loi è insieme a Tonino Guerra e Albino Pierro uno dei maestri della poesia dialettale contemporanea: nato a Genova nel '30, vive a Milano dall'età di sette anni e ha fatto del dialetto milanese-lombardo un'arma per scardinare la durezza della vita quotidiana. «Strolegh», pubblicato da Einaudi nel 1975, è il suo capolavoro. Il il 9 maggio ancora dibattito su «Premi letterari: istruzioni per l'uso». Paolo Verri

Luoghi citati: Africa, Aimores, Europa, Genova, Kuwait, Milano, Sahel