In trappola il piromane di Firenze
E' un ex medico E' un ex medico In trappola il piromane di Firenze FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Quando lo hanno fermato aveva ancora i pollici delle mani anneriti dal fumo e, ciò nonostante, ha negato con decisione di essere lui il piromane autore delle scorribande incendiarie nel centro di Firenze. Ma i dubbi che l'incendiario che aveva sfidato le forze dell'ordine, colpendo a ripetizione, di giorno e di notte, cassonetti r'ella nettezza e pannelli con contatori deli'Enel nell'atrio di numerosi palazzi, sia quell'uomo calmo e distinto, sono quasi nulli. Il piromane sarebbe P. P., 37 anni, medico romano di buona famiglia. I In folle? In realtà un mdividuo che con i disturbi mentali dovrebbe avere grande confidenza, ma per curarli. P. P., denunciato a piede libero con l'accusa di danneggiamento seguito ad incendio continuato e aggravato, è infatti un medico specializzato in psichiatria e psicologia, anche se agli inquirenti non risulta che abbia mai esercitato la professione. Celibe, incensurato, vestito con cura, e già stato ospite di cliniche per malattie mentali. L'ultima volta ad Ancona. E proprio dal capoluogo marchigiano era partito in treno il 12 marzo scorso per raggiungere Firenze. Ora è ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Santa Maria Nuova in seguito al trattamento sanitario obbligatorio disposto dal sostituto procuratore della Repubblica Tommaso Picazio. A fornire alla polizia la traccia determinante per mettere le mani sul piromane che da martedì a ieri ha appiccato ben 37 microincendi, creando nel centro storico una vera psicosi, è stata una donna che stava passeggiando in via del Giglio. Ad im certo punto ha visto un uomo uscire da un portone dal quale proveniva anche del fumo. Senza perderei d'animo la donna ha cominciato a pedinare P. P., i cui connotati erano molto somiglianti a quelli dell'identikit diffuso dalla polizia. Poi, col telefonino, ha chiamato la questura dando la «posizione» del sospetto. In quattro e quattr'otto agenti della Digos e deila squadra mobile, che in questi giorni hanno battuto le vie del centro in lungo e in largo alla caccia dell'improvvisato Nerone, hanno fermato il medico romano. «Io il piromane? - ha esclamato con una calma stupefatta - ma vi sbagliate. Io sono a Firenze per stabilire dei rjpijorti di lavoro». Una difesa de| bolissima. Anche perché altro tre i persone che avevano avuto occasio! ne di vedere il piromane all'opera lo ! hdjUiO nconosciuto. Al magistrato < che lo ha interrogato è apparso | mentalmente confuso, anche se ha j negato. Nella sua camera d'albergo, i la polizia ha trovato elementi di colI pevolezza che vengono definiti «inequivocabili»: batuffoli di cotone dello stesso tipo utilizzato per appiccare alcuni dei roghi, rudimentali ordigni incendiari costituiti da scatoline di plastica e fiammiferi, accendini. [f. mat.J
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