Elisabetta 70 anni portati con onore di Fabio Galvano

9 Nel suo lungo regno, quasi un record, ha visto il crollo dell'Impero, nove premier, le crisi familiari Elisabetta, 70 anni portati con onore Sul trono inglese dal '52: amata, rispettata e distante LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «La nostra regina di teflon». Fra il coro di elogi con cui l'Inghilterra celebra oggi i 70 anni di Elisabetta, non manca qualche frecciata. «Happy Birthday, Lilibet», osannano i giornali con inconsueta familiarità, riprendendo quel nome concesso a pochi intimi ma rinunciando al «sausage» - salsiccia che con affetto le rivolge il principe Filippo. E se la festa avviene un po' in sordina, come si conviene con i tempi che corrono e con la crisi dei Windsor, non manca chi ricorda - della quarantesima fra i re e le regine di queste isole dalla conquista normanna - che soltanto altri cinque (Giorgio n, Giorgio III, Guglielmo IV, Vittoria e Giorgio V) hanno raggiunto quel rispettabile traguardo. Salvo poi tirare in ballo il teflon. Come dire: la regina che non si macchia. Ma anche, con una punta di perfidia: la regina cui nulla resta attaccato. La verità è che nei suoi 44 anni di regno - pari a quelli dell'altra Elisabetta, ed entrambe superate soltanto da altri quattro sovrani i cappellini stravaganti e i vistosi colori degli abiti, per non parlare dei cavalli che sono la sua vera grande passione e dei sette cagnolini corgi da cui è inseparabile, sono passati indenni attraverso cruciali momenti della storia mondiale. E nulla, né lo sgretolamento dell'Impero, né le recenti crisi coniugali dei figli, hanno intaccato lo smalto di cui s'ammanta. Resta amata e rispettata, sebbene a tratti appaia distante e forse sconosciuta: discreta icona di se stessa, simbolo di una monarchia unificante che neppure le tentazioni repubblicane sembrano scalzare. A differenza di dieci anni fa, quando per celebrare il 60° compleanno ci fu un gala musicale a Covent Garden, 6 mila bambini le fecero una serenata davanti a Buckingham Palace e al castello di Windsor fu allestito un ballo per 700 ospiti, questa volta le celebrazioni sono tutte in famiglia. Le Poste non hanno neppure emesso un francobollo per l'occasione, sebbene vi abbiano provveduto i fedeli sudditi di angoli sperduti del Commonwealth come le Falkland o Sant'Elena, o addirittura quella perla in odore repubblicano che è l'Australia. Oggi Elisabetta sarà sola con i famigliari più stretti; e dal castello di Sandrìngham, dove ha trascorso il weekend, calerà nel pomeriggio a Win- dsor, da dove in serata si sposterà a un ristorante sul Tamigi - il Waterside Inn di Bray, l'unico «tre stelle» Michelin fuori Londra - per celebrare in una saletta appartata con il marito e i figli (tutti, tranne Andrea che è in Marina), la regina madre e Margaret, i nipoti e i cugini. Ma ciascuno, si apprende, pagherà il conto (cento sterline a testa, 240 mila lire). Dire che sia prova di taccagneria sarebbe ingeneroso, ma sicuramente anche la decisione di fare alla romana rientra in quella che è nota a Palazzo come oculata arnministrazione: l'abitudine - per esempio - di non gettare gli abiti vecchi ma di riciclarli per sé o per Margaret. E' una delle mille sfaccettature che i giornali ricordano in questi giorni, fra ritratti agiografici, analisi storiche e punzecchiature velenose. Ma quella che più emerge - con Fergie alle spalle e Diana («quella ragazza impossibile») sulla via del divorzio - è un'Elisabetta di nuovo sorridente, come gli inglesi non ricordavano dal 1992, il suo «annus horribilis»; decisa a vivere a testa alta un autunno senza macchie, a riconquistare l'immagine che giovane principessa - l'aveva resa così popolare negli anni della guerra e che successivamente monarca dal 1952, l'anno in cui morì suo padre Giorgio VI - l'aveva accompagnata nelle sue prime fatiche. Persino Maggie Thatcher, la «seconda regina» che con il suo fare bellicoso male si adattava alla «politica del consenso» di Elisabetta, ha fatto la pace con la sovrana e la loda esplicitamente. L'attuale primo ministro John Major proclama che la monarchia è «solida come una roccia» nonostante certe «turbolenze indesiderate». E così, mentre alla nuova immagine contribuisce anche un ritratto ufficiale scattato non da uno dei consueti fotografi di corte ma da Brian Aris, già specializzato in fotografie di donnine nude, anche Tony Blair si unisce negli elogi. Sarà, se gli inglesi lo eleggeranno nei prossimi mesi, il decimo premier - cominciò con Churchill - a cui Elisabetta dedicherà la consueta udienza del martedì pomeriggio. Regina senza poteri, si dice. Ma Elisabetta può fare e disfare governi, sancire o rifiutare lo scioglimento del Parlamento, decidere su tutte le onorificenze nazionali. Ha potere di vita e di morte sui sudditi, persino su se stessa. Ma in definitiva è stata costretta - regina ad appena 26 anni, a inventarsi un ruolo; e forse il mistero d'altri tempi che la circonda, e che è mancato a taluni dei rampolli reali, è uno scudo - riecco il teflon - contro il peso di un destino che né lei né suo padre avevano mai immaginato nella loro serena e felice esistenza lontano da Buckingham Palace, quando la famiglia abitava al 145 di Piccadilly e la Corona pareva un problema altrui. Le carrellate di questi giorni con rughe e occhiali, la natura non fa eccezioni - cercano di riproporla non sotto il peso della corona imperiale con 3093 gemme ma piuttosto per la passione dei cavalli, che suscitò il disprezzo di Laurence Olivier («Preferirebbe guardare il sedere di un cavallo che una produzione teatrale») e il rifiuto - nonostante le cadute - di indossare il casco; l'impegno quotidiano a risolvere il cruciverba del Daily Telegraph; la simpatia per l'acqua tonica (se nella bottiglietta qualcuno ha già introdotto il gin); l'impegno come allevatrice di piccioni viaggiatori; l'attaccamento in stile Linus alla borsa dell'acqua calda. E anche i momenti più drammatici passano in secondo piano: l'«affare Townsend», quando alla sorella proibì il matrimonio con l'affascinante capitano, i sei colpi che un pazzo le sparò nel 1981 durante una cerimonia, l'intrusione nella sua camera da letto - l'anno dopo - di un altro squilibrato. Come un film, in attesa l'anno prossimo delle nozze d'oro; ma sempre dietro 0 velo di teflon. Fabio Galvano arnministrazione: l'abitudine - L'attuale primo ministro John Settantanni di età quarantaquattro di regno per Elisabetta Cresce in Gran Bretagna la voglia di Repubblica La regina riuscirà a rilanciare la monarchia? Niente feste in pubblico Oggi i Windsor andranno al ristorante e ciascuno pagherà per sé (240 mila lire) 1/INFANZUL Figlia primogenita dei duchi di York, Elizabeth Alexandra Mary nasce il 21 aprile 1926 a Londra. A 2 anni stupisce Churchill per «la sua personalità». Nel '37 il padre diventa re e lei si ritrova erede al trono. il matrimonio. Il 20 novembre 1947 si sposa nell'abbazia di Westminster con Filippo di Mountbatten, suo amico d'infanzia, che diventa duca di Edimburgo con diritto a fregiarsi del titolo di Altezza Reale. i primi eredi. Elisabetta e il marito nel parco di Clarence House con i primi due figli: da sinistra, Anna, nata il 15 agosto 1950, e Carlo, nato il 14 novembre 1948, principe di Edimburgo e futuro erede al trono. l'incoronazione. Mentre è in viaggio in Kenya, Elisabetta viene raggiunta dalla notizia della morte del padre, re Giorgio VI: è il 6 febbraio 1952. Il 38° sovrano (e 7a regina) di Gran Bretagna sale al trono il 2 giugno 1952. andrea ed edoardo. Dal balcone di Buckingham Palace, la Regina saluta la folla tenendo in braccio l'ultimogenito Edward, nato il 10 marzo 1964. A destra, il terzo figlio Andrea, nato il 19 febbraio 1960. le nozze di carlo. Il 29 luglio 1981 il principe Carlo sposa lady Diana Spencer. Milioni di spettatori assistono in mondovisione all'evento. Nella foto, Elisabetta II è la prima a sinistra a fianco della Regina Madre. la festa col popolo. Elisabetta II, la Regina Madre e la sorella Margaret, 66 anni, salutano le 250 mila persone che l'anno scorso hanno partecipato alla celebrazione del 50° anniversario del VE-Day. Settantanni di età quarantaquattro di regno per Elisabetta Cresce in Gran Bretagna la voglia di Repubblica La regina riuscirà a rilanciare la monarchia? Niente feste in pubblico Oggi i Windsor andranno al ristorante e ciascuno pagherà per sé (240 mila lire)