«Subito in Europa» Il presidente della Fiat «Se no il costo sarà alto» di R. Ipp.

«Subito in Europa» «Subito in Europa» //presidente della Fiat «Se no il costo sarà alto» NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO Subito in Europa. Non bisogna perdere tempo, dice Cesare Romiti, presidente della Fiat, l'Italia deve partecipare all'euro, la moneta unica, sin dalla prima fase alla quale saranno ammessi solo i Paesi con i conti pubblici in regola: «Chi chiede di allungare i tempi del nostro ingresso nell'unione monetaria non si rende conto che far entrare più tardi l'Italia in Europa comporterà un prezzo più alto da pagare». Di moneta unica si parla al convegno della Confindustria sul tema «Rimettere in moto l'Italia» svoltosi venerdì e ieri al Teatro San Carlo di Napoli. La sollecitazione di Romiti per l'immediata partecipazione alla moneta unica è condivisa da Mario Monti, commissario europeo per il mercato intemo. Le procedure per l'introduzione dell'euro individuate nel recente vertice di Verona, a suo giudizio, non emarginano i Paesi non in grado di aderire subito alla moneta unica. «Tuttavia - spiega Monti - l'Italia corre dei rischi se non accelera le iniziative per entrare nell'Unione monetaria europea con il gruppo dei primi». Monti fa presente che «pur senza drammatizzare è indubbio» che l'eventuale assenza dalla lista dei Paesi membri iniziali provocherebbe «le reazioni dei mercati finanziari con conseguenze sui tassi di interesse, e una reazione psicologica del Paese stesso». Restare fuori sarebbe pertanto un guaio: «Tutte le transizioni - osserva Romiti - hanno un costo e più si allunga la transizione più sono elevati i costi da pagare». Il presidente della Fiat teme che coloro «che vogliono una transizione più lunga in realtà desiderano che l'Europa non si realizzi mai». La partecipazione all'euro, secondo Monti, può rappresentare un ulteriore stimolo per proseguire l'opera di risanamento del bilancio dello Stato: «Per l'Italia è sicuramente un vantaggio entrare con i primi. L'occasione giusta per accelerare il cammino l'abbiamo persa nell'estate del 1995, quando già si profilavano evidenti le scadenze che sono state fissate a Verona». Monti ricorda di sostenere da allora «la necessità di fare quelle manovre correttive capaci di portare il rapporto tra il fabbisogno pubblico e il prodotto interno lordo al 3°-n già nel 1997»; questo obiettivo comunque non appare «irraggiungibile, ma è importante avviare presto le manovre finanziarie necessarie». Il commissario europeo nega che l'Europa voglia un'Italia debole: «L'Europa vuole fortemente che l'Italia si rimetta in moto e lo chiedono soprattutto la Francia e la Germania. C'è una grande domanda di Italia, ma purtroppo di sé l'Italia offre poco all'Europa». Secondo Romiti non si può «rallentare il processo» di adeguamento dell'Italia ai parametri chiesti per la partecipazione all'euro con la motivazione di «renderlo compatibile con la coesione sociale del Paese». «Invece - ha detto - è vero esattamente il contrario: la coesione sociale è già oggi a rischio a causa dell'immobilità e dei vincoli che ostacolano la trasformazione del Paese». Con amarezza, su un piano più generale, è Romiti a osservare che «in questo momento l'Italia è praticamente ferma». Oggi, con le elezioni si apre comunque una fase nuova. Ma il presidente della Fiat dalla tribuna del convegno afferma: «Non mi interessa quale sarà il prossimo governo, mi interessa che restino sviluppati certi processi». Per questo motivo, Romiti rivolge un appello ai giovani: «Trovo molto triste - dice - elio, ricerche alla mano, oggi come oggi per un figlio sia improbabile raggiungere condizioni migliori di quelle dei genitori. Noi viviamo un periodo di rivoluzione per cui dico: voi giovani dovete essere rivoluzionari. Voi dovete fare pressioni sul governo, sul Parlamento, criticare chiunque esprima forme di conservatorismo». [r. ipp.]

Persone citate: Cesare Romiti, Mario Monti, Romiti