Leopoldo dà l'addio alla Pirellona di Zeni
Resterà alla guida della finanziaria. Nel '95 risultati in crescita e ritorno all'utile per il gruppo Resterà alla guida della finanziaria. Nel '95 risultati in crescita e ritorno all'utile per il gruppo Leopoldo dà l'addio alla Pirellona Tronchetti nuovo presidente MILANO. Poche parole. Quelle che bastano, a Leopoldo Pirelli, uno degli esponenti più conosciuti della grande imprenditoria, per spiegare le ragioni di un addio alla sua Pirelli Spa, holding industriale del gruppo. Dice: «Ho deciso di non presentarmi per la rielezione nel consiglio d'amministrazione alla prossima assemblea della società». E subito spiega, pacato, tranquillo: «Mi hanno portato a questa decisione da una parte il mio stato anagrafico e di servizio: 70 anni di età e 45 di lavoro nel gruppo, di cui 33 come responsabile esecutivo». Un addio per ragioni d'età, dunque. Reso possibile dalla certezza che la successione è ormai sicura, sperimentata: «Ho la consapevolezza di lasciare la società in mani capaci e affidabili, essendo convinto che il consiglio eleggerà presidente esecutivo Tronchetti Provera e confermerà vicepresidente mio figlio Alberto». Se ne va in punta di piedi, Leopoldo Pirelli, secondo uno stile, riservato, lontano dai riflettori, che non ha mai abbandonato nei momenti di buona e di cattiva sorte. Se ne va dalla Pirellona, salutato dal nuovo presidente Marco Tronchetti Provera: «I valori etici e l'impegno dell'ingegner Pirelli sono esempio e stimolo per continuare nel tempo l'opera che per più di un secolo ha fatto si che il nome Pirelli si affermasse e fosse rispettato nel mondo». Se ne va - ed è cruello che più conta - nel giorno in cui il consiglio celebra, approvando i dati del bilancio '95, il ritorno (dopo quattro anni) all'utile e quindi alla distribuzione del dividendo: 50 lire per le azioni ordinarie, 210 per le risparmio. Coincidenza voluta e decisiva: era rimasto al suo posto di presidente, Leopoldo, affiancato dal vicepresidente esecutivo Tronchetti, l'uomo nuovo, per dare tutto il contributo possibile a portare la Pirelli fuori da una crisi che sembrava aver trasformato il gigante Pirelli in un gigante dai piedi d'argilla. «Resto per dare una mano», aveva detto il 14 febbraio del '92 passando il bastone del comando a Tronchetti. Anticipando: «Il tempo necessario». Ieri, il tempo necessario è finito. Almeno in Pirelli spa. A guidare l'holding industriale, ormai tornata a risultati brillanti 10.893 miliardi le vendite, 304 miliardi di utile consolidato contrio i precedenti 147, debiti netti in discesa: da 1506 a 1406, un uti¬ le netto della capogruppo di 141 miliardi contro la perdita precedente di 2 miliardi - ci penseranno l'ex genero, il nuovo presidente Marco Tronchetti Provera e il figlio Alberto, vicepresidente, quarta generazione dei Pirelli. Lui, Leopoldo, manterrà la pre¬ sidenza della Pirelli & C, la finanziaria che controlla l'intero gruppo, secondo uno schema (abbandono di ogni carica nelle società operative e mantenimento del ruolo di leader nelle società di controllo) già sperimentato in altri grandi gruppi, primo tra tutti il gruppo Fiat dove Giovanni Agnelli ha lasciato al settantesimo anno la presidenza della Fiat spa mantenendo la presidenza dell'accomandita Giovanni Agnelli. «E' mia intenzione - ha annunciato ieri Leopoldo Pirelli di continuare a presiedere per il prossimo triennio il consiglio degli accomandatari di Pirelli & C, la società che dall'origine si trova al vertice del gruppo, e sono disponibile a mantenere per uguale durata la carica di vicepresidente della Société Internationale Pirelli». Un addio a metà, senza traumi. In qualche modo annunciato proprio in quei giorni, drammatici, di fine '91 quando il fallimento della scalata a Continental, produttore tedesco di pneumatici, sembrava aver fatto precipitare la crisi della Pirelli. Era proprio in quei giorni di fine '91 che la scelta era caduta su Tronchetti, l'uomo del salvataggio. E ieri, con l'annuncio del ritorno all'utile e al dividendo per Pirellona (utile e dividendo confermati anche in Pirellina: utile netto di 8,5 miliardi contro i precedenti 46,3, dividendo di 80 lire per i titoli ordinari e di 100 per le azioni di risparmio) l'uscita dal tunnel può dirsi definitiva. Nei pneumatici la scelta di puntare alla «gamma alta» ha dato i suoi frutti: fatturati in crescita, utili in aumento. Idem per i cavi dove il riposizionamento ai vertici mondiali è passato anche attraverso la scelta di nuovi business come la fotonica e i superconduttori. Una Pirelli in buona salute, una Pirelli che può adesso fare a meno di Leopoldo, dopo 45 anni di lavoro. Armando Zeni Leopoldo Pirelli con Marco Tronchetti Provera
Persone citate: Giovanni Agnelli, Leopoldo Pirelli, Marco Tronchetti Provera, Tronchetti Provera
Luoghi citati: Milano
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