Mafia c'era una talpa nella scorta di Falcone

Palermo, il poliziotto (34 anni) è accusato da un pentito, ma non per la strage in cui fu ucciso il giudice Palermo, il poliziotto (34 anni) è accusato da un pentito, ma non per la strage in cui fu ucciso il giudice Mafia, c'ero una talpa nella scorta di Falcone Arrestato agente: una sua spiata condannò a morte un uomo PALERMO. Un poliziotto di Palermo, Michele Condipodaro, 34 anni, che aveva fatto parte della scorta di Giovanni Falcone, almeno una volta fece la spia con i mafiosi, determinando la condanna a morte di un uomo. L'hanno arrestato ieri pomeriggio sulla base di riscontri a un'accusa rivolta dal pentito Aurelio Neri. Neri attribuisce al poliziotto un ruolo di primo piano nell'assassinio, il 18 febbraio 1993, di un suo nipote spacciatore di droga, Rosario Alaimo, 30 anni. L'esecuzione fu decisa dal clan dei Ganci perché Condipodaro avrebbe rivelato al capo della cosca Raffaele Ganci che Alaimo era un confidente della polizia. L'arresto di Michele Condipodaro fa sensazione anche per l'inevitabile accostamento a Falcone, del quale egli fu uno degli «angeli custodi» dal 18 dicembre 1989 al 20 agosto 1990. Nessun collegamento diretto, pertanto, fra lui e la strage del 23 maggio 1992. Bianconi e Ravidà A PAG. 13

Persone citate: Alaimo, Aurelio Neri, Giovanni Falcone, Michele Condipodaro, Raffaele Ganci, Ravidà, Rosario Alaimo

Luoghi citati: Falcone, Palermo