«L'arcano incantatore» di Pupi Avati

«L'arcano incantatore» di PupiAvati Gotico «L'arcano incantatore» di PupiAvati ALLA metà del Settecento, ai confini del ducato di Toscana, l'arcano incantatore è un eremita abitante in un castello tra i monti, un alchimista spretato che compie strani esperimenti, un uomo allarmante e seducente del quale il seminarista Stefano Dionisi diventa segretario e assistente. Il rapporto tra il giovane e l'ambiguo personaggio (mago, dèmone, stregone, scienziato che studia i poteri telepatici della mente?) diventa una singolare collaborazione, sino a una scoperta inimmaginabile. Con questa «favola esoterica delle nostre campagne», benissimo interpretata da Carlo Cecchi, girata nel paesaggio incantato di Todi, in apparenza Pupi Avati torna all'universo misterioso che lo aveva affascinato all'inizio della sua carriera («Thomas», «Balsamus», «La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone», «La casa dalle finestre che ridono»). In realtà compie una riflessione matura e profonda sull'enigma della morte e sull'onnipresenza del Male, arricchita da apparizioni straordinarie, da segni inquietanti-affascinanti; e polemizza con «la presunzione tipica del periodo dell'Illuminismo che suppone di poter spiegare tutto con la razionalità». L'ARCANO INCANTATORE di Pupi Avati con Carlo Cecchi, Stefano Dionisi; Italia, 1996 TORINO, Cinema Doria MILANO, Mignon GENOVA, Universale 2 BOLOGNA, Capitol 2 NAPOLI, America Hall, Filangieri BARI, Odeon PALERMO, Arlecchino

Persone citate: Carlo Cecchi, Filangieri Bari, Mignon, Pupi Avati, Stefano Dionisi

Luoghi citati: Bologna, Italia, Milano, Napoli, Palermo, Todi, Torino, Toscana