A che punto è la notte tra Bagnasco e i Broncoviz? di Alessandra Comazzi
A che punto è la notte tra Bagnasco e i Broncoviz? TIVÙ' & TIVÙ' A che punto è la notte tra Bagnasco e i Broncoviz? NON dimentichiamo la notte, che è tenera, secondo Fitzgerald e Bagnasco, momento di consigli per gli acquisti, dissacrazione, film in lingua originale con i sottotitoli, confessioni da Marzullo. Segmento non trascurabile della programmazione televisiva. E il pubblico, che normalr ante è distratto dalla marmellata del video, e senza tanta fatica confonde programmi e canali, quando cerca qualcosa in particolare, e sa dove cercarlo, diventa attentissimo e non gli sfugge che, per esempio, in questi ultimi giorni, sono stati trascurati gli elenchi delle trasmissioni notturne. Lo ha fatto addirittura «Sorrisi e canzoni tv», rimasto un punto di riferimento fondamentale per i palinsesti della settimana, dopo la chiusura del «Radiocorriere». In «Tenera è la notte» su Raidue, gli ospiti sono seduti su una specie di veranda, uno di quegli ambienti televisivi che dovrebbero richiamare una parte della casa e dare sicurezza. Ogni sera si tratta un tema, e la riuscita della puntata di1 pende dal tema stesso e dalla I brillantezza degli ospiti. Si par¬ la di libri, si fa pubblicità ai medesimi, ci si rende conto che di libri se ne scrivono proprio tanti, in Italia, dove notoriamente si legge pochissimo, dove adesso diventa persino un vanto non leggere. Bagnasco ha fatto tante cose: ha scritto sceneggiature, aveva ideato «Match», condotto da Arbasino nel '77, dove si confrontavano due personaggi che facevano lo stesso lavoro. Quello era il tempo della televisione dei fermenti, 20 anni dopo una trasmissione così non sarebbe più possibile. Poi, in altri climi, nel '91, lo stesso Bagnasco condusse «Mixer cultura», e lì lo scontro era il benvenuto. Adesso la notte, per una più pacata discussione, concessa a quelle latitudini di orario. E intorno alla mezzanotte del mercoledì va in onda «Hollywood Party», il programma dei Broncoviz, sempre più sontuoso, tra costumi, trucchi ed effetti speciali. I varietà sono il genere che costa di più, e dunque conveniva, alla Rai, fare un investimento simile per un programma destinato a pochi? Certo che ne abbiamo sempre una, noi del pubblico: ci lamen¬ tiamo perché, dopo una certa ora (e a volte anche prima) si risolve la programmazione mettendo un po' di persone sedute su delle sedie; ma non ci va bene nemmeno quando vediamo dispiegare tutte quelle forze. E' che tutto sembra fatto a caso, o per motivi che ci sfuggono e che non sono legati soltanto a considerazioni artistiche. Detto questo, i Broncoviz confezionano un programma gradevole, raffinato, minimale nonostante le scenografie. E' una parodia dei vari generi cinematografici, introdotti da quello che si presume sia il pied-a-terre di Kevin Costner a Hollywood, con due presentatori suonati e una galleria di personaggi fissi. Affetto per il cinema, citazioni, l'altra sera si parlava di fantascienza, con riferimenti ai capolavori, da «Guerre stellari» a «Biade Runner». Sorrisi, divertimento rarefatto. Battuta: «E adesso la nostra cantante eseguirà "Così parlò Zarathustra", colonna sonora di due classici della fantascienza, "2001 Odissea nello spazio" e i tg regionali» Alessandra Comazzi
Persone citate: Arbasino, Bagnasco, Fitzgerald, Kevin Costner, Marzullo
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