«Mio figlio è nato per colpa sua, lo mantenga»

«Mio figlio è nato per colpa sua, lo mantenga» Venezia: i giudici le hanno già riconosciuto il rimborso delle spese sostenute per l'intervento fallito «Mio figlio è nato per colpa sua, lo mantenga» Danna cita in tribunale il medico che l'aveva sterilizzata VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Forse il dottor Ruggero Pasqualotto, di professione ginecologo, dovrà fare il padre di un bambino senza averlo concepito. «Stia tranquilla, signora, con questo metodo lei non avrà più figli», aveva rassicurato la paziente, che allora, nel '91, aveva 21 anni. Le aveva incollato le tube con una speciale sostanza chimica e tanto doveva bastare. Ciononostante, due anni dopo la signora ha avuto il terzo parto. E adesso pretende che sia il medico, uno dei più noti dell'Ospedale Umberto I di Mestre, a sobbarcarsene i costi: dai pannolini al passeggino, dai giocattoli ai jeans, fino al motorino e ai libri che la crescita certo gli riserverà. «Stiamo mettendo a punto la citazione per danni - annuncia il legale della donna, l'avvocato Enrico Cornelio pensiamo di chiedere almeno quattrocento milioni, i soldi che reputiamo necessari per il mantenimento del bambino fino a quando non sarà in grado di badare a sé stesso». Il ginecologo ha già avuto uno scontro in tribunale l'anno scorso con la paziente, e ha perso il primo round. Con sentenza dello scorso novembre i giudici hanno stabilito che la donna aveva il diritto di farsi restituire l'onorario di un milione, pagato per l'intervento di chiusura delle tube. La sentenza riconosce un «grave inadempimento» da parte del dottore. Ma fin qui, la questione economica sarebbe poca cosa. Se non che apre tutta una prospettiva di conseguenza: la possibilità di cominciare una seconda causa, ben più sostanziosa, che si basa su quel giudizio e che potrebbe finire per determinare questa insolita «adozione». L'altro avvocato, Marco Solesin, ha già messo le mani avanti, spiegando al giudice della prima causa che la giurisprudenza non prevede di caricare sul medico questo tipo di spese. Punti di vista. Il legale della donna ribatte che la sua cliente si era recata da Pasqualotto per avere un metodo anticoncezionale sicuro: più pratico e certo della pillola. L'incollaggio delle tube, però, non offre questa sicurezza e si sono già avuti altri casi di gravidanze anche a distanza di pochi mesi dall'intervento. La «colpa» del medico, secondo la citazione che sarà presentata nei prossimi giorni al tribunale, sarebbe quella di non aver spiegato alla paziente che il metodo non la proteggeva al cento per cento. Lui per la verità, assicura di averla avvertita di questo rischio. La donna, e pure suo marito, invece negano, anzi sostengono di essere stati tranquillizzati in senso pieno: non c'è pericolo che nascano altri figli. Il risultato della prima causa è il seguente: «Pasqualetto ha omesso senz'altro di avvisare la paziente del rischio, sia pure molto basso, e la violazione di tale obbligo concreta grave inadempienza». Per ora, dunque, un milione restituito, più sei di risarcimento delle spese legali per sostenere la causa. Ma soprattutto un'ipoteca sul prossimo e più duro round davanti ai giudici: se anche questa sentenza dovesse essergli avversa, questa volta prenderanno il volo buona parte dei profitti di una vita professionale. Mario Lollo

Persone citate: Enrico Cornelio, Mario Lollo, Pasqualetto, Pasqualotto, Ruggero Pasqualotto

Luoghi citati: Venezia