«Rovinati dalla mucca pazza»

Manifesta2ioni al Brennero e al traforo del Bianco: «Le vendite crollano e il governo non ci dà gli indennizzi» Manifesta2ioni al Brennero e al traforo del Bianco: «Le vendite crollano e il governo non ci dà gli indennizzi» «Rovinati dalla mucca pazza» Gli allevatori bloccano le frontiere ROMA. Gli allevatori italiani seguono l'esempio dei colleglli inglesi: sono esasperati dalla crisi della «mucca pazza» e vogliono che il governo Dini li aiuti, li difenda dallo spettro di una crisi sempre più nera. Per cominciare, organizzano blocchi stradali ai confini. Per ora blandi ma con la minaccia di farne altri più duri nei prossimi giorni. Cosi, dicono, gli italiani saranno sicuri di non mangiare carne infetta, perchè non ne entrerà proprio più. E Dhii si muove, promettendo aiuti e soprattutto chiedendo l'intervento della Comunità. Come hanno fatto gli inglesi, un mese fa. Ieri mattina al valico italo-austriaco del Brennero mille allevatori e produttori provenienti dal Veneto e dal Friuli hanno organizzato una manifestazione contro i danni arrecati al settore zootecnico dalla psicosi della mucca pazza. I manifestanti sono giunti alla frontiera percorrendo in colonna l'autostrada con una ventina di autobus e una decina di camion, rallentando la circolazione. Giunti nel piazzale della frontiera hanno inscenato la manifestazione bloccando temporaneamente l'afflusso del traffico dall'Austria, suonando coi fischietti ed esibendo striscioni e cartelli. Uno di essi recava la scritta «Mucca sana, governo pazzo», un altro, più lapidario, diceva: «Siamo rovinati». La manifestazione - ha spiegato il direttore della Coldiretti di Treviso Franco Trevisan - era rivolta in particolare contro il governo, accu- sato di essere indifferente nei confronti delle richieste avanzate dal comparto dell'allevamento per far fronte al calo dei consumi. Sempre ieri, in Valle d'Aosta, duecento allevatori provenienti da diverse regioni hanno manifestato contro «l'indifferenza del ministero dell'Agricoltura e lo snobismo della Commissione europea». Alle 10 i dimostranti hanno bloccato la statale 26 in prossimità del traforo del Monte Bianco, mettendo di traverso alcuni autoarticolati. L'iniziativa ha causato un incolonnamento di alcuni chilometri. I manifestanti hanno distribuito volantini agli automobilisti. «Il mondo agricolo - vi si leggeva - è ormai al collasso. Le stalle sono piene di animali pronti al macello ma nessuno le vuole acquistare. Per non concedere 400 miliardi per indennizzo danni provocati dalla sindrome della mucca pazza, U governo rischia la distruzione di un settore che fattura 20 mila miliardi all'anno». La Confcommercio ha chiesto al governo di assumere un'iniziativa urgente per affrontare «la paurosa caduta dei consumi di carni bovine». Afferma che la riduzione dei consumi è stata del 40% per il vitello ma è arrivata al 70% per il bovino adulto. Il problema dell'ammissione all'ammasso comunitario della carne bovina italiana, dopo il crollo del mercato, viene sottoposto oggi a Mosca dal presidente del Consiglio Dini all'attenzione del presidente della Commissione Ue, Santer. Ieri Dini ha ricevuto i presidenti di Coldiretti, Confagricoltura e Cia. I rappresentanti agricoli hanno sollecitato una riduzione dell'Iva dal 16% al 10% sulle carni bovme ma «mantenendo ferma l'aliquota di compensazione forfettaria perché non vogliamo che si crei un mercato nero delle carni». "Dini si è impegnato a consegnare a Santer una lettera contenente le richieste delle categorie. Nella lettera si chiede la regionalizzazione dell'ammasso per almeno 180.000 vitelloni maturi, sulla base di 8500 lire al chilo. Contemporaneamente si è aperto l'intervento per 60 mila vitelli a carne bianca a 6500 lire al chilo. «Sarebbe veramente incredibile - hanno detto i rappresentanti degli allevatori - se le richieste italiane fossero disattese». Il Piano Carni che - hanno precisato le organizzazioni - è giacente da anni presso l'Airna, deve essere avviato con un rapido anticipo nella misura del 70 per cento degli interventi agli allevatori. Coldiretti, Confagricoltura e Cia hanno chiesto il varo di una campagna di promozione con spot pubblicitari sulla qualità e sicurezza delle carni italiane: dovrebbe partire nei prossimi giorni. Sul fronte degli spot televisivi non è mancata la polemica con una nota azienda di trasformazione: proprio in questi giorni ne sta trasmettendo uno in cui difende il proprio prodotto perché importato dall'Argentina. «E' una pubblicità sleale - hanno detto i rappresentanti degli allevatori perché non dice quali controlli sa¬ nitari siano effettuati su queste carni, e questo mentre l'Italia ha il maggior numero di veterinari in Europa». Il 38% dei consumatori - con punte massime del 47% nelle aree meridionali e minime del 28% nel Nord-Ovest - è stato condizionato dal fenomeno delle mucche pazze negli acquisti di carne. Lo rileva un'indagine Ismea-Nielsen effettuata su un campione di 1500 famiglie italiane. E da un mese la nave Siba Geni vaga per il Mediterraneo con un carico di 750 tori italiani: imbarcati a Trieste sono destinati ai mercati del Medio Oriente ma nei porti africani non vogliono saperne di far scendere i bovini. Nonostante gli animali siano italiani e non inglesi, le autorità africane temono il morbo. [r. cri.] Un'immagine della manifestazione di ieri al valico del Brennero

Persone citate: Dini, Franco Trevisan, Santer