«lo, ammonito da Silvio» di Giorgio Gori

«lo, ammonito da Silvio» «lo, ammonito da Silvio» Gori: i miei film rispettano la famiglia IL DIRETTORE DB CANALE 5 CMILANO HI passa certi film in tv, è gente che vota per l'Ulivo»: nella concitazione lessicale del finale di partita, Berlusconi ha detto anche questo. La novità è che il disappunto berlusconico non vibrava contro la Rai, bensì in danno alla Fininvest. Si presume nella persona di Giorgio Gori, direttore di Canale 5, abitualmente indicato come membro effettivo della pattuglia «Rematori Contro». Possibile Gori? «Penso sia stata ima battuta detta così...». Riferita a lei? «A me? Ma no, a Vetrugno...». Che poi sarebbe il direttore di Re te quattro e Italia 1... «Alt, alt, era una battuta...». Già. E dunque? «Se c'è una rete che in questi anni ha avuto più attenzione alla tutela dei minori e delle famiglie, questa è proprio Canale 5». Resta il fatto... «Aggiungo: siamo l'unica rete che da due anni ha adottato la segnaletica dei bollini rossi per indicare i film adatti al pubblico adulto e che si è imposta un codice di autoregolamentazione, su violenza, sesso, horror. E' una scelta che la Rai non ha ancora fatto». Resta il fatto che Berlusconi ha mosso un appunto proprio alla Fininvest. «Io Berlusconi non l'ho sentito né direttamente né indirettamente...». Lo hanno ripreso i giornali... «I giornali scrivono tante cose...». Le è sembrato fuori luogo anche l'intervento di Prodi a proposito della tv che scristianizza? «Quello mi è sembrato proprio uno scivolone. Anche se poi è stato molto ridimensionato». Ma secondo lei il palinsensto di una tv orienta politicamente oppure... «L'obiettivo di una grande rete commerciale che vuole essere leader d'ascolti è quello di avere un pubblico il più ampio possibile. Quindi per sua natura, Canale 5 non è etichettabile». Né di destra né di sinistra? «La mia rete ha 35 milioni di con- tatti al giorno. Ora io presumo che lì dentro ci siano polisti e ulivisti, agnostici, credenti, leghisti, rifondatori...». Rete non etichettabile anche se resta di proprietà di un leader politico? «Credo di essere stato tra i primi a sostenere che ci dovesse essere una netta separazione tra l'azienda e la politica. Oggi lo sostiente anche Fedele Confalonieri, il presidente». E' vero che Berlusconi avrebbe rimproverato il figlio Piersilvio per lo scarso appoggio della rete... «Non mi risulta che questa volta Berlusconi abbia mai interferito con i palinsesti». Alle scorse elezioni Mike Bongiorno, Iva Zanicchi e altri si prestarono a fare gli appelli elettorali... «Io ero contrario...». Questa volta succederà? «Non credo proprio... Il clima è molto cambiato». Lei continua a essere indicato tra i cattivi, con Mentana e Costanzo... «La cosa mi onora moltissimo». E in azienda non le pesa? «Non vedo come. Abbiamo migliorato gli ascolti, abbiamo il tg più autorevole e più professionale...». Be', non è che la concorrenza interna... «Lasci stare la concorrenza interna, noi ci misuriamo con il Tg 1, mentre Fede e Liguori... Diciamo che riequilibrano la faziosità del Tg3...». Perché ride? Scusi Gori, ma lei non sarà per davvero... «Io non ho mai detto da che parte sto e non lo farò ora». Non etichettabile. «Come si addice a un direttore di rete». lp. cor.] Giorgio Gori direttore di Canale 5

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