Ayub Ogada, le armonie e i ritmi dei silenzi africani di G. Fer.

Ayub Ogada, le armonie e i ritmi dei silenzi africani Folk Club, l'artista per la prima volta in Italia Ayub Ogada, le armonie e i ritmi dei silenzi africani Ancora musica dall'Africa, ancora un artista scoperto e lanciato da Peter Gabriel, profeta universale della world music: è Ayub Ogada, che stasera si esibisce per la prima volta in Italia al «Folk Club» (via Perrone 3 bis, ore 21,30). Ogada viene dal Kenya, appartiene all'etnia Luo, e la sua musica è il fedele specchio delle tradizioni del suo popolo. Con la voce, dai toni caldi e suggestivi, e accompagnandosi con la nyatili (una sorta di piccola arpa tipica del Kenya), Ogada crea suoni che traggono ritmi, cadenze e armonie dal silenzio della natura africana. Il primo disco registrato nel '93 per la Real World, l'etichetta di Gabriel, s'intitolava «El Mana Kuoyo» ed ha immediatamente fruttato a Ogada l'ammirazione del pubblico occidentale, specie in Europa. Al Womad, celebre world music festival, il musicista keniota si è esibito al fianco di artisti come Simon Jeffe della Penguin Café Orchestra e Holmes Brothers, raccogliendo applausi. Per non rischiare di non trovar posto al «Folk Club», stasera, conviene prenotare telefonando al numero 537.636. Ricordiamo che il concerto dell'americano Dave Van Ronk, in programma al «Folk Club» sabato sera, è stato annullato per indisposizione dell'artista: sarà sostituito dagli Avorio, prima previsti per domani. [g. fer.]

Persone citate: Avorio, Ayub Ogada, Dave Van Ronk, Folk Club, Mana, Peter Gabriel, Simon Jeffe

Luoghi citati: Africa, Europa, Italia, Kenya