Condanna più pesante per l'appalto truccato

Condanna più pesante per ['appalto truccato Una tangente di sei miliardi al centro del processo bis per la costruzione dell'ospedale di Asti Condanna più pesante per ['appalto truccato Turbativa d'asta: un anno e 9 mesi all'ing. Alessandro Sodano Il presidente Malchiodi ieri l'ha condannato ad un mese di più di quanto aveva chiesto il pm Corsi e a due mesi di più della precedente sentenza annullata per un difetto di procedura. Ora Alessandro Sodano, 64 anni, riparte con la sua storia giudiziaria per l'appalto del nuovo ospedale di Asti da una nuova condanna: un anno e nove mesi per abuso d'ufficio e turbativa d'asta. Farà appello attraverso i suoi legali Mirate e Zaccone, e finirà davanti ad altri giudici. Secondo l'accusa, l'appalto per la costruzione del nuovo ospedale fu «truccato» dalla promessa di una tangente di sei miliardi che de e psi si sarebbero poi spartiti. Sodano (fratello del cardinale segretario di Stato vaticano) avrebbe caldeggiato l'allargamento della commissione aggiudicatrice dell'appalto per favorire il raggruppamento di imprese della Grassetto di Salvatore Ligresti. L'ingegner Sodano era stato contattato dall'architetto Lorenzetti, che era il progettista della cordata Grassetto: il professionista ebbe il compito di eseguire i calcoli strutturali dell'opera da realizzare. E con questo ruolo Sodano avrebbe partecipato ad alcune cene, una delle quali con il professore Giacinto Occhionero, ex arnministratore straordinario dell'Usi di Asti. Al processo il pm Corsi ha insistito sui rapporti fra Sodano e Occhionero. E all'imputato è sfuggita una frase rivelatrice: «Occhionero - ha ammesso - mi confidò i nomi dei nuovi dieci commissari uno o due mesi prima della loro nomina. Parlammo delle voci di combine che si erano sparse in città». L'allarga¬ mento avrebbe potuto ribaltare i rapporti di forza nella commissione. Sodano - ha sostenuto l'accusa - si preoccupava di sapere quali chance avrebbe avuto la cordata Grassetto rispetto ai concorrenti, che si erano mossi prima e venivano dati per favoriti nell'aggiudicazione dell'appalto, tanto che si parlava apertamente di combine e di mazzette. Nella sua deposizione ha aggiunto: «Lo sapevano persino i sassi, ad Asti». Ma per il pm Corsi il suo interessamento sarebbe stato più consistente, al punto da configurare i reati contestati all'ingegnere. E in udienza Sodano ha ammesso che Occhionero gli aveva anche detto: «Non badare alle voci, li frego allargando la commissione». In realtà, quel progetto rimase poi sulla carta, come quello della cordata vincente. A spazzar via l'appalto da 230 miliardi è arrivata prima Tangentopoli. La precedente sentenza fu annullata per un difetto di procedura L'ingegner Alessandro Sodano ha presentato appello

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