Armstrong una Freccia sul muro

In Belgio arrivo solitario dello statunitense che stacca tutti sulla salita finale In Belgio arrivo solitario dello statunitense che stacca tutti sulla salita finale Armstrong, una Freccia sul muro Terzo Fondriest e quinto Colombo Nelle retrovie Bugno e Chiappucci HUY DAL NOSTRO INVIATO Il muro di Huy, sulla cui cima è posto il traguardo della Freccia Vallona, è una guglia di strada dinanzi alla quale, se non si dovesse stringere il manubrio, ci sarebbe da farsi il segno della croce. E' il fratello cattivo del fiammingo Grammont. Lì, l'americano Lance Armstrong straccia il francese Rous e va da solo a prendersi la vittoria. «Temo ama ripetere Lance - soltanto i microbi e i serpenti» e raccontando la sua vita ad Austin, Texas, aggiunge: «Quando me ne vado a passeggio, nessuno mi riconosce, nessuno mi ferma, nessuno mi chiede un autografo: in America il ciclismo è niente». E' il suo primo successo grosso dopo il Mondiale del '93 a Oslo. A chi lo desidera, dà chiarimenti sulle proprie caratteristiche tecniche: «Me la cavo dappertutto, il mio guaio è nelle crono. Migliorerò? Non credo. Posso soltanto migliorare il mio cronometro personale, comprandomene un altro». Suona la chitarra ed è clintoniano. Prima d'andarsene con Rous alla ruota, Armstrong è in compagnia, oltre che del francese, anche di Colombo, Fondriest, Zaina, lo svizzero Gianetti e l'ucraino Gontchenkov (stessa maglia di Fondriest). A una decina di chilometri dal traguardo succede che Fondriest si rivolge all'ucraino e gli dice: stai attento, non facciamoci fregare da Armstrong. E ciò detto, Armstrong taglia la corda. Il cucuzzolo di Ahin gli favorisce lo slancio, è in quel momento il più forte, Lance, e né Gontchenkov né Fondriest hanno la forza per replicare all'attacco. Non ce l'hanno neppure Colombo e tantomeno Zaina. L'unico che ancora disponga d'un fondo d'energia è Rous e si aggancia al fuggitivo come una benna al carico. Compete forse ai tre italiani la qualifica di fessi? L'onesta risposta è no. Ma com'è nata la fuga dalla quale Fondriest e Colombo non hanno tratto che il terzo e il quinto posto? Cominciamo dall'inizio. Il francese Virenque; un ranger da Tour, molla tutti e si presenta solitario al primo passaggio sul muro di Huy. Desidera un trionfale viaggio? In realtà sta menando il cane per l'aia ciclistica della Freccia Vallona. Lo braccae lo lascia cuocere nel suo bouillon una pattuglia che annovera, tra gli altri, Berzin, Coppolillo e Peron. Virenque regge sino al passaggio numero due sulla guglia, e qui i berziniani lo inghiottono, a loro volta inghiottiti dal gruppo. Ha così inizio l'atto secondo della Freccia Vallona. Inizio molto incoraggiante giacché è Colombo a sferrare la scudisciata. La Gewiss, sapendolo in non splendidissima condizione, avrebbe preferito un ulteriore guizzo di Berzin, ma al russo sfugge la maniglia e resta in retrovia con Bugno, Chiappucci e Casagrande, incappato in una nera giornata («Quanto stavo male, nemmeno a spingermi sarei avanzato»). A Colombo rispondono Fondriest, Gontchenkov, Armstrong, Gianetti, Rous e Zaina ed eccoci tornati alla fuga dei sette. Mancano settanta chilometri all'arrivo. Alla testa del gruppo inseguitore lavorano appassionatamente per il rammendo la Mg di Bugno e la Festina del francese Brochard, un altro aspirante vincitore trombato. La Saeco di Casagrande desiste: tanto a che serve?, il suo leader è cotto. Il vantaggio dei colombiani tocca il minuto, scende a 27", risale a 50", poi oltrepassa il minuto. E' una bella serratissima lotta. Il compatto plotoncino di Armstrong e Fondriest è troppo affezionato al privilegio di comandare la corsa e i cacciatori alla fine si arrendono. All'ultima feroce prova del muro, Fondriest pianta Gianetti; Colombo non ci riesce, sbaglia i tempi (o il rapporto?), ciondola e sbanda che sembra brillo. Era meglio il Poggio di Sanremo. Fondriest sembra vinto dai reumatismi: «E' mal di schiena. Ci abbiamo provato e come a prendere Armstrong. Non ce l'abbiamo fatta». Colombo: «Ero stanco. Cuci e ricuci, mi sono sfiatato nel finale». Un Chiappucci qualsiasi e un Bugno che informa : <A me della Freccia non è che importasse molto. Quando c'è stata la fuga un tentativo di aggancio l'ho fatto, mi è mancato lo spunto». Si augura di trovarlo alla Liegi-Bastogne-Liegi. L'afflitto Casagrande: «Non sono esistitoPuò succedere?». Succede. Un Giro delle Fiandre vinto, una Roubaix data in omaggio e una Freccia perduta. Chissà domenica Liegi. Gianni Ranieri H| | H| Lo statunitense Lance Armstrong | (a sinistra) con Maurizio Fondriest sul podio della Freccia Vallona

Luoghi citati: America, Austin, Belgio, Oslo, Sanremo, Texas