L'idea del Genio squadre meno nere

CE'ANCHE CORRADINI L'idea del Genio squadre meno nere SAVICEVIC, geniale calciatore montenegrino in forza al Milan, ha lanciato ieri una sorta di appello alle società calcistiche italiane perchè, nonostante il semaforo verde della sentenza Bosman, non schierino il prossimo anno troppi calciatori stranieri, comunitari e non. Sin qui, sembrerebbe una lecita, ancorché un po' gaglioffa, difesa del posto di lavoro, con l'attenuante di una squadra come il Milan, che di norma costringe i suoi stranieri al turnover. Ma c'è un seguito. Savicevic ha precisato che sarebbe bene limitare specialmente le presenze «dei giocatori di colore». Perchè, seguendo il suo argomentare, se fossero in troppi - e il Milan ne ha già in organico, per il prossimo torneo, cinque, aggiungendo a Weah, Desailly e Vieira gli olandesi di pelle scura Davids e Reiziger, praticamente presi dall'Ajax -, secondo Savicevic detto Genio, essi potrebbero «far perdere alle squadre la loro identità nazionale, e allontanare i tifosi». Non è precisato cosa vuol dire di colore: i neri no e i gialli si? Lo chiediamo anche perchè vogliamo comunque riuscire a sorridere. Savicevic, che ha persino una carica di «ambasciatore» del Montenegro, viene da un Paese, la Jugoslavia, la cui faticosa identità nazionale è andata di recente in briciole, rimpiazzata da nuovi e per ora cruenti concetti etnici: dunque ad una certa immagine unitaria lui può essere nostalgicamente e diremmo lecitamente affezionato. Ma la sua gaffe (eufemismo) resta, ed è enorme. Nè si può pensare che Savicevic intendesse dire che quelli di pelle scura in campo si notano facilmente, così la gente capisce in fretta che quella squadra non è più la sua... Parlare di razzismo a questo punto appare persino banale, riduttivo. In realtà si tratta di cromatismo, qualcosa che magari è più idiota del razzismo (ammesso che questo qualcosa di più idiota possa esistere), ma meno dannoso e più divertente. Quanto all'identità nazionale, povera lei se è sottomessa a queste remore. Ma poi, perdio, è più vicino all'identità nazionale italiana un tunisino scuro che ha grosso modo i problemi di vita, di fame di un siciliano, o uno scandinavo cresciuto a latte di renna in uno stato tanto algido quanto assistenziale? Sono domande troppo grosse. Tanto verrà la smentita, e la colpa sarà - è ormai un classico - dei giornalisti che non hanno capito bene. [g. p. o.]

Persone citate: Bosman, Davids, Desailly, Reiziger, Savicevic, Vieira, Weah

Luoghi citati: Jugoslavia, Montenegro