La Sace punta sulle piccole e medie imprese

La Sace punta sulle piccole e medie imprese L'organismo pubblico che assicura l'export italiano desidera voltare pagina dopo gli infortuni La Sace punta sulle piccole e medie imprese E cerca un accordo con le banche per la copertura dei rischi ROMA II «nuovo corso» della Sace, l'organismo pubblico che assicura l'export italiano nelle zone a rischio politico o commerciale nel mondo, vuole rivolgersi con più attenzione alle piccole e medie imprese, fulcro del nostro sistema esportativo. Lo ha indicato ieri il neo-direttore generale Mario Mauro annunciando che per potenziare il sostegno alle Pmi, attualmente il 32% della sua «clientela», la Sace offrirà facilitazioni e un «numero verde» per le informazioni. Ma la Sace sollecita anche il sistema bancario ad unirsi alla sua azione. Mauro conta di coinvolgere le prime cento banche italiane offrendo maggiore copertura del rischio e la gratuità dell'apertura delle istruttorie per la concessione della garanzia assicurativa. Strumento essenziale per l'export italiano, alla fine del '95 la Sace aveva totalizzato 63 mila miliardi di esposizione globale, suddivisi per il 59% nei Paesi in via di sviluppo, il 32 nei Paesi in fase di transizione fra economia statalista e di mercato, e il 9 nell'area Ocse. In testa alla graduatoria dei Paesi con maggiore copertura ai nostri esportatori figurano Algeria, Iran, Russia e Paesi dell'ex Urss e Cina. La cifra globale si può scomporre ancora in 43 mila miliardi di impegni in corso e 18 mila in indennizzi. Il dinamismo della gestione è dimostrato dall'aumento degli indennizzi liquidati (4100 miliardi contro i 2900 del '94) e degli indennizzi recuperati (1300 invece di 482). I premi incassati sono aumentati del 12% (251 miliardi). Dietro questa girandola di cifre, c'è la realtà di un organismo che ha coperto il rischio assicurativo del 60% dei grandi impianti esportati nel mondo e che rappresenta ormai il 4,2% del totale del nostro export. In una situazione appesantita «dagli straordinari effetti derivanti ricorda Mauro - dal passaggio all'economia di mercato degli Stati ad economia centralizzata che hanno influito sugli indennizzi e quindi, con termine improprio, sulle perdite del '95». Ma ora l'ambizione è trasformare la Sace in un organismo da gestire «con spirito imprenditoriale, non dando garanzie a tutti, ma effettuando operazioni credibili in termini di rimborso» per non gravare sullo Stato, [r, e. s.]

Persone citate: Mario Mauro

Luoghi citati: Algeria, Cina, Iran, Roma, Russia, Urss