Guerra sulle città cablate di Ugo Bertone

La società del gruppo Stet ha un progetto da 5 mila miliardi La società del gruppo Stet ha un progetto da 5 mila miliardi Guerra sulle città cablate Milano in pista senza la Telecom MILANO. Ma allora, sindaco Formentini, volete fare concorrenza a tutto campo alla Telecom, che con il suo progetto «Socrate» vuole investire 5 mila miliardi per cablare 5 milioni di case e uffici in tutta la Penisola? Quel che Omnitel fa nei telefonini intendete farlo su tutta la rete? «Sì, proprio così...» Mister Robert Goad, ingegnere e gran regista di Diamond Cable Communication, annuisce con vigore. A Marco Formentini, sindaco di Milano e nuovo protagonista della battaglia delle telecomunicazioni, non resta che aggiungere: «Questa è la strada giusta del liberismo... Basta monopoli, tutti avranno libero accesso a Milano, Telecom compresa. E qualcosa del genere stanno studiando pure a Bologna...». Ma esiste qualcosa del genere in Europa? «Fuori Inghilterra no» spiega Goad. E così, a pochi giorni dalle elezioni Milano, quartier generale della Lega, decide di sbarrare con una mossa inedita a livello europeo il passo al «monopolio virtuale» Stet, ovvero al progetto (unico al mondo, in questo caso) di cablare da soli e primi di tutti l'intera Penisola. Basta questo a capire come la sfida di Milano sia a suo modo rivoluzionaria. Anche perché la metropoli lombarda è uno dei bocconi più ghiotti d'Europa e perché l'esempio meneghino rischia di esser seguito altrove, a partire da Bologna, ove il Comu- ne tenta di coinvolgere altre città (da Torino a Roma) nel progeto Optubi. Nuove forniture in vista, insomma, per le otto società, da At&t a Bosch, già decise a partecipare da fornitori al progetto «Socrate» della Stet. Il Comune di Milano ha deciso di promuovere, assieme a qualificati partners industriali e finanziari internazionali, una società in grado di sviluppare e gestire una rete via cavo a banda larga. All'iniziativa partecipano la britannica European Cable Capital Partners, che alle spalle, tra l'altro, ha il colosso Goldman Sachs e il fondo di investimento chiuso inglese Cambria, rappresentato dall'ex direttore finan¬ ziario di Montedison Mauro Mauri. Ed ecco il piano delle autonomie targato Carroccio contro il «Socrate» di Pascale ispirato al concetto di «sistema Paese». 1) Nella prima fase il Comune, assieme alle municipalizzate (Aem e Atm tra le altre) intende realizzare una rete in fibra ottica che colleghi circa 60 edifici comunali grazie ad un anello principale di 11 chilometri e 5 anelli secondari (per complessivi 16 chilometri). Già in questa fase sarà possibile fornire servizi ad elevato valore aggiunto quali fax, trasferimento di chiamata, trasmissione dati e altro. 2) «Il resto - aggiunge Formentini - lo faremo dopo, quando ci sarà una legge che rispetti le indicazioni dell'Unione Europea». L'obiettivo, insomma, è di costruire in pochi anni, a partire dal '98, una rete civica in grado di fornire tutti i servizi telefonici attuali più «video on demand», televisione, «pay per view» (cioè tv a pagamento), servizi bancari e sanitari, acquisti da casa, accesso a Internet e via dicendo. 3) I vantaggi «Mister Goad è esplicito: «Il cliente può pagare anche il 30% in meno. Noi siamo in concorrenza dura con British Telecom, e ci guadagna l'utente. La famiglia e le imprese...». Lui, l'ingegner Goad, ha fatto una montagna di quattrini sfidando Bt sul territorio dell'East Midland, da Nottingham a Leicester, più o meno esteso come la metropoli milanese. Ora vuol esportare l'esperienza grazie ai suoi partner finanziari. «Siamo alla fase dei progetti - spiega il rappresentante di Goldman Sachs - ma vi possiamo dire che il guadagno c'è. E per tutti». 4) Difficile ottenere particolari. Si sa soltanto che il Comune manterrà comunque la maggioranza della Spa (primo investimento complessivo, sui cento miliardi) conferendo i diritti di sfruttamento del sottosuolo; ai partners inglesi spetterà comunque la gestione. Altre città e, soprattutto, l'area metropolitana verranno presto associate. Ugo Bertone LONDRA PARIGI FRANCOFORTE DUSSELDORF HANNOVER