«Drogavano i due figli»

«Drogavano i due figli» «Drogavano i due figli» Cosenza, in cella marito e moglie I bambini hanno cinque e 6 anni COSENZA. A leggere l'accusa contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato una giovane coppia di coniugi in galera - «cessione di sostanze stupefacenti ed induzione al consumo» - non si può certo credere che ad avere ricevuto e consumato la droga siano stati due bambini di 5 e 6 anni e che, cosa ancora più allucinante, questi bimbi siano i figli degli arrestati. Ma è proprio con queste imputazioni che la polizia ha arrestato un giovane di 26 anni e la móglie di 25. Due balordi li chiamano in città, ricordando di lui la passione per l'al¬ col più antica di quella per la droga. Resta comunque il mistero sul perché, se sono fondate le accuse, i due somministrassero ai figli la «roba». Loro hanno negato tutto quando gli agenti sono andati a prelevarli nella casa popolare alla periferia di Rossano. Hanno continuato a negare anche lunedì nell'interrogatorio cui li ha sottoposti il gip Caputi, che in sintonia con il pm Grimaldi ha deciso di non liberarli. Magari in attesa che altre indagini diano maggiori certezze. I due bambini sono stati affidati ai nonni materni, ma anche al discreto controllo di assistenti sociali e medici, che dovranno vegliare sul loro futuro, per far sì che quanto accaduto resti per loro solo un brutto ricordo, da rimuovere in fretta. Come la polizia sia giunta a raccogliere a carico della coppia delle prove tali da indurre il magistrato ad emettere ordinanze di custodia cautelare, resta però un piccolo mistero, anche se pare che tutto sia frutto di una casualità perché, se è vero che gli investigatori indagavano sui due, è probabile che lo stessero facendo perché li sospettavano di spacciare droga a chi, come loro, è tossicodipendente. Una piaga, quello dello spaccio, da cui Rossano non è certo immune. Per questo, nella loro abitazione, in uno stabile popolare del quartiere Sant Angelo, era stata collocata una «cimice». Quando gli agenti hanno cominciato a trascrivere i nastri delle intercettazioni ambientali, magari pensando di sentire i soliti dialoghi tra drogati, hanno capito di trovarsi davanti a qualcosa di ben diverso dal solito andirivieni di «tossici» dalla casa di uno spacciatore. E quelle trascrizioni hanno inchiodato i giovani coniugi a responsabilità ben più gravi che non quelle in cui incorrono di solito gli spacciatori. Queste registrazioni, evidentemente, hanno avuto nell'indagine molto peso se è vero che il difensore degli arrestati, l'aw. Ettore Zagarese, sta cercando di farle invalidare (definendole irrituali e quindi illegali), certo che, una volta uscita dal procedimento questa prova, a carico dei due resti ben poco. Diego Minuti

Persone citate: Caputi, Diego Minuti, Ettore Zagarese, Grimaldi

Luoghi citati: Cosenza, Rossano