Fa uccidere i genitori che lo rimproverano di Franco Pantarelli

In America, ragazzo assolda due giovani killer In America, ragazzo assolda due giovani killer Fa uccidere i genitori che lo rimproverano NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Gli avevano sempre dato tutto, i suoi genitori. Lui si era abituato a pensare che ogni cosa gli fosse dovuta e quando il padre e la madre, in seguito a certe sciocchezze da lui compiute ultimamente, hanno pensato che forse erano stati di manica troppo larga e per punirlo hanno deciso di metterlo a secco, ha assoldato due sicari e li ha fatti uccidere. Ora Aliquippa, una cittadina di 13.000 abitandi vicino a Pittsburgh, è sconvolta da questo delitto in cui il mandante Brian Samuel (invidiatissimo da tutti i suoi compagni perché era l'unico cui, appena presa la patente, era stato comprato un fuoristrada) e i due killer Durham e Schoonover fanno in tutto 50 anni. Era sembrato un delitto di malavita maldestra e violenta. Due ragazzi, domenica scorsa, erano entrati nella casa di William e Tresa Samuel ed avevano reclamato il pagamento di un debito di gioco del loro figlio sedicenne. Loro si erano rifiutati di pagare e quelli li avevano ammazzati senza pensarci un momento. William, 49 anni, con una fucilata all'addome e un colpo di pistola alla testa dopo che aveva cercato di fuggire in giardino. Tresa, 47 anni, anche lei con un colpo di fucile prima e uno di pistola, decisivo, poi. I vicini avevano sentito gli spari e avevano avvertito la polizia. Gli agenti erano arrivati e avevano trovato i due cadaveri. Vicino a quello di Tresa c'era Brian, che se ne stava lì tutto tremante. Lo conoscevano bene, i poliziotti, perché proprio qualche settimana prima suo padre si era recato da loro per dire che il ragazzo si era messo su una brutta strada, aveva preso a giocare d'azzardo, si era comprato una pistola e ultimamente aveva anche rubato dei soldi in casa. No, non voleva «denunciarlo», voleva solo che Brian venisse «convocato» e che gli si facesse una ramanzina, per spaventarlo un po'. Il «colloquio» fra il capo della polizia locale William Alston e il ragazzo era avvenuto pochi giorni prima ed è per questo che gli agenti lo conoscevano. Interrogato (con delicatezza, visto che sembra sotto shock), Brian racconta la storia del debito reclamato e indica due ragazzi che notoriamente «gestiscono» il gioco d'azzardo. Hanno puntato la pistola anche contro di lui, dice, ma siccome gli si è inceppata sono fuggiti risparmiandolo. Proprio alla luce di ciò che i poliziotti già sanno, e cioè che Brian si è fatto coinvolgere nel giro del gioco d'azzardo, la sua storia sembra credibile. I due ragazzi indicati vengono arrestati, ma durante l'interrogatorio sono in grado di esibire degli alibi assolutamente inattaccabili. Se Brian ha mentito, si dicono i poliziotti, vuol dire che ha qualcosa da nascondere. Possibile che abbia organizzato lui stesso l'assassinio di coloro che hanno passato 16 anni ad adorarlo? L'indagine prosegue, spuntano le armi usate per il delitto, si rintraccia colui che le ha vendute e suo tramite coloro che le hanno comprate: appunto i due compagni di scuola di Brian. Loro, una volta sotto interrogatorio, sono meno bravi di lui a fingere e confessano quasi subito. Il loro amico - dicono - gli ha promesso 12.000 dollari ciascuno per ammazzare i suoi ge¬ nitori e loro lo hanno fatto. Lui ha assistito alla scena e quando loro sono scappati è rimasto lì ad aspettare la polizia, forse ripassando la scena che aveva deciso di recitare. Franco Pantarelli Il giovane da mesi giocava d'azzardo e si era comprato una pistola Pietro Maso, il giovane di Verona che ha ucciso i genitori

Persone citate: Brian Samuel, Durham, Pietro Maso, Tresa, Tresa Samuel, William Alston

Luoghi citati: America, New York, Pittsburgh, Verona