Funerale da vip per Cavallo Pazzo di Maria Grazia Bruzzone
Domani l'ultimo saluto al protagonista di mille provocazioni, morto in miseria Domani l'ultimo saluto al protagonista di mille provocazioni, morto in miseria Funerale da vip per Cavallo Pano Rutelli: pagherà il Campidoglio, se lo meritava ROMA. Dovrebbero svolgersi domani i funerali di Mario Appignani, in arte Cavallo Pazzo, eroe folle dei folli Anni 70, indiano metropolitano, provocatore disinteressato, protagonista a tutti i costi prima che il protagonismo mediologico diventasse norma, omosessuale dichiarato, morto 4 giorni fa di tumore e Aids all'ospedale Spallanzani. A 41 anni. Li pagherà il Comune, i funerali che la famiglia di Appignani non è in grado di sostenere. Lo ha deciso il sindaco Rutelli, che domattina porterà un fiore alla salma. «In ricordo di un ragazzo che ha il diritto di avere un segno di pietà umana. Un gesto di amicizia ora che si ritrova solo, dopo una vita turbolenta in una certa Roma emarginata, un po' tragica e un po' comica, tipica di quegli anni», dichiara il sindaco. E forse a qualcuno sembrerà che, in campagna elettorale, abbia voluto strafare, 0 primo cittadino verde-rosso, appropriandosi di un personaggio anomalo che in tanti ancora ricordano con simpatia. Invece da ex radicale, forse Rutelli Cavallo Pazzo se lo ricorda dai tempi dell'esordio alla ribalta delle cronache, quando del caso Appignani si occupò con passione il Pannella prima maniera, quello delle grandi battaglie libertarie contro le istituzioni «totali», come si diceva, orfanotrofi, riformatori, manicomi, carceri in cui quel ragazzo era già passato, nella sua vita avventurosa e disgraziata. La sorella di Mùrio, Maria Frattini, l'altro ieri aveva telefonato a un giornale romano lanciando un appello. «Cavallo Pazzo è morto tre giorni fa aveva detto - soffriva molto. Da mesi entrava e usciva dall'ospedale e improvvisamente è peggiorato. Non voglio che mio fratello sia buttato in una fossa. Ma non abbiamo i soldi per fargli un funerale decente. Mi sono informata, servono 730 mila lire. Per noi sono un'enormità». E, non avendo un recapito telefonico, aveva lasciato l'indirizzo di casa, un piccolo appartamento nell'ex borgata di Tor Bella Monaca dove vive col marito disoccupato e 4 dei 5 figli. All'appello hanno risposto due ditte di pompe funebri. «I titolari sono tifosi della Roma come Appignani, e hanno dato una mano in nome della fede giallorossa». Così ha spiegato il nipote Alessio, disoccupato anche lui, per il quale lo zio «era un po' matto ma aveva un cervello che ragionava e a Tor Bella Monaca era ben visto». I romanisti dello Stadio Olimpico lo conoscevano bene, Appignani, che il secondo libro a cui stava lavorando lo voleva intitolare Seppellite il mio cuore in Curva Sud. L'ultima follia che si era inventato per sfuggire al grigiore della vita e all'anonimato che lo terrorizzava erano le invasioni di campo. Amante dei travestimenti, si camuffava con parrucche e finti baffi per sfuggire ai responsabili dell'ordine pubblico. Non faceva più notizia come ai bei tempi. Ma ai tifosi regalava emozioni. Anche se la prima volta era stato utilizzato dagli stessi ultra romanisti per ottenere biglietti gratis dal presidente. Il rischio di essere usato lo aveva corso molte volte, in una vita spesa a inseguire la cronaca, a infilarsi dentro ogni fatto che potesse innalzarlo al ruolo di primattore, in anni in cui l'iperprotagonismo televisivo, il «ferrarismo» e lo «sgarbismo» erano di là da venire, Pannella imbavagliato in tv faceva notizia e ci si scandalizzava per Cicciolina nuda. Chiuso nella sua solitudine, lui, le sue capacità di imporsi all'attenzione non le ha mai sapute utilizzare. Ma chissà che a suo modo non abbia fatto scuola, che oggi non ci sia chi è disposto a riconoscere che in fondo ha precorso i tempi, che a tanti altri ha msegnato qualcosa. Maria Grazia Bruzzone Indiano metropolitano famoso per i tentativi di suicidio in diretta e le invasioni di campo HT&P . Mario Appignani nell'ultima foto. Sotto Cavallo Pazzo a Sanremo e durante un «suicidio»
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