An sogna il sorpasso di Fi «Dopo le elezioni, partito unico» di Fabio Martini

An sogna il sorpasso di Fi Dopo le elezioni, partilo unico» LO SPRINT DELIA DESTRA An sogna il sorpasso di Fi Dopo le elezioni, partilo unico» TROMA RA i padiglioni primo Novecento di Santa Maria della Pietà, il «manicomio» di Roma, si aggira e stringe mani un quarantenne distinto che qui dentro non era mai entrato in vita sua. E' Adolfo Urso, uno dei colonnelli di Fini e, come molti deputati di An, stavolta cerca voti ovunque: «In queste elezioni incerte, una cosa è certa - dice Urso -: An andrà molto molto bene e... rischia di prendere un voto in più di Forza Italia e magari un voto in più del pds». Agile.perifrasi per esorcizzare la parola tabù: sorpasso. Guai a pronunciarla nei dintorni di via della Scrofa, Fini e i suoi si farebbero torturare prima di ammettere che il sorpasso è il sogno proibito di An, eppure dentro la grande partita del 21 aprile si gioca anche il match sotto traccia tra Forza Italia e Alleanza nazionale. Come confermano tutti gli irriferibili sondaggi dell'ultima ora. E semmai la sorpresa è che nell'ultima settimana di campagna elettorale Gianfranco Fini ha sfilato dal suo motore il filtro che sfumava ogni divergenza con Forza Italia e da quel momento ogni occasione è stata buona per distinguersi dal partito di Berlusconi. La sequenza parla chiaro: al Csm, gli uomini di Fini - consigliati per telefono dal capo non hanno esitato a votare in modo opposto ai rappresentan- ti di Berlusconi; due giorni fa Fini ha applaudito la nota di Scalfaro sui giudici proprio mentre Berlusconi tornava a prendersela con il Csm. E ieri sera, nel match alla camomilla con Massimo D'Alema, Fini ha sottoscritto, sia pure sottovoce, la requisitoria di Antonio Di Pietro contro chi contesta i magistrati. Massimo D'Alema aveva appena finito di far capire che con la sua requisitoria Di Pietro alludeva a Berlusconi ed Enrico Mentana ha detto: «Sottoscrivo quel che ha detto D'Alema». E Fini, al volo, un po' velato: «Siamo in due...». Una prò- lira tortuosa, non solo nar I cedura tortuosa, non solo per distinguersi, ma anche per condannare certe sortite di Berlusconi? Ma c'è di più: la corsa per chi arriva primo tra An e Forza Italia avrà un riflesso anche sul progetto che potrebbe decollare subito dopo le elezioni: la trasformazione del Polo in una Confederazione, qualcosa di molto vicino al partito unico del centro-destra. Se ne è accennato nelle trattative segrete che hanno preceduto la formazione delle liste e in quelle riunioni Berlusconi si è battuto per modificare la presenza del Polo nelle schede elettorali: Polo nelle schede elettorali: «Nei collegi uninominali - aveva chiesto il Cavaliere - non presentiamoci con tanti simboli, ma con un unico simbolo del Polo». Alla fine il capo di An si è convinto e ora, nel dopo-elezioni, il simbolo unico potrebbe aiutare a far lievitare il «partito del Polo». Lo ammette persino un bastian contrario come Teodoro Buontempo: «Chi, come me, gira molto tra la gente si rende conto che oramai gli elettorati dei tre partiti - An, Forza Italia ed ex de - sono diventati molto vicini, si è creato un amalgama, un comune sentire. Il bipolarismo sta diventando una realtà e dunque il partito unico del Polo è molto più vicino di quel che si possa pensare». E Francesco Storace, uno che è molto più vicino a Fini di Buontempo, dice: «In queste settimane si è parlato anche di fare un gruppo parlamentare unico dopo le elezioni. Vedremo, dipenderà da tante cose, a cominciare dal risultato delle elezioni. Un pericolo l'abbiamo sconeiurato: non sarà Dotti il scongiurato: non sarà Dotti il capogruppo...». E il più moderato tra i colonnelli di Fini guarda già oltre: «Non c'è dubbio - dice Urso -; alle prossime elezioni il Polo si presenterà come un'unica realtà politica perché il processo di semplificazione politica, rafforzato da questa campagna elettorale, proseguirà». E intanto in queste ore Fini ha spinto il pedale della distinzione da Forza Italia e i suoi l'hanno preso in parola. Ma visto che alle elezioni mancano quattro giorni, rischiano qualche sbandata in curva e infatti la vibrante sortita anti-berlusconiana di Franco Franchi, eletto nel Csm su indicazione di An, non è andata giù a Fini. Dopo il faccia a faccia con D'Alema, a chi gli chiedeva un giudizio sulle parole di Franchi, Fini ha risposto: «Parole inopportune». E poi è salito su un jet privato in direzione Bari. Al suo fianco una vecchia conoscenza del sottobosco andreottiano: Giuseppe Ciarrapico. Fabio Martini La partita si gioca all'ultima preferenza E c'è chi cerca voti anche in manicomio K§&*v"~™ A*Wk Teodoro Buontempo. Sopra, Silvio Berlusconi, a sinistra Antonio Di Pietro

Luoghi citati: Delia, Roma