Mullova: «Amo Bach e i Beatles» di Armando Caruso

41 La violinista russa domani sera al Lingotto con l'Orchestra Nazionale Rai Mullova: «Amo Bach e i Beatles» Ma a Torino suona Mendelssohn. Dirige Jeffrey Tate Da Bach a Sting, da Mendelssohn ai Beatles, da Bartók ai Pink Floyd: «Non ci sono limiti alla comprensione della buona musica». Questo è il pensiero di Victoria Mullova, la celebre violinista russa che, insofferente all'ex «cortina di ferro», nell'83 ha trovato riparo in Occidente, nel cuore della City londinese. «Non c'è di che meravigliarsi - dice -. Ho sempre amato la musica pop, quella di buon sangue, che ha origini nella grande tradizione, non quella volgare, scopiazzata da tutti». Victoria Mullova parla l'italiano, suona per la prima volta all'Auditorium del Lingotto, per la prima volta con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che trova «eccellente». «La prima prova è andata benissimo, anche se il mio pensiero è rivolto alla mia Katia di un anno e mezzo che ha la febbre alta». Il programma concordato con il direttore d'orchestra Jeffrey Tate è di sicura presa sul pubblico: il Concerto in mi minore op. 64 di Mendelssohn. Il più famoso. La Nazionale Rai eseguirà l'«Ottava» di Schubert («Incompiuta»), e la «Terza» di Brahms. Il concerto di domani sera alle 20,30 (repliche venerdì e sabato) sarà trasmesso in diretta da Radiotre. Victoria, suona il suo Stradivari «Julius Falk» 1763. Un solo violino per Bach e Mendelssohn? «Sì, perché è uno strumento "critico" che non perdona nulla all'interprete, uno strumento universale che mette in risalto ogni sfumatura, "capisce" ogni mia intenzione. Lo so che alcuni miei colleghi a cominciare da Accardo, suonano • due violini a seconda del repertorio. Io no». E non ammette repliche. E' vero che per ora non ama suonare Ciaikovskij? «E' vero. L'ho suonato tanto che ora non voglio più sentirlo». A quale compositore oggi si sente più legata? «A Stravinsky e Bartók, per i loro colori, per l'intensità del suono che mi coinvolge totalmente». Ed a Bach... «Moltissimo. Con il mio Ensemble ho inciso Bach per la Philips. E' un ed di quest'anno. Ora inciderò le Sonate di Brahms e nel '97 Stra- vinsky a Los Angeles con la Filarmonica». Ama la musica contemporanea? «Mi interessa molto. Ho un progetto, ma non posso svelarlo». Che pensa della musica in tv? «Odio la tv. Guardo solo film». Come si chiamano i suoi due figli? «Misha di cinque anni e Katia. Misha distingue già la buona musica. Ed è già molto». Armando Caruso La violinista Victoria Mullova suona con uno Stradivari del I763

Luoghi citati: Los Angeles, Radiotre, Stra, Torino