Il «figlio» di Trap sfida l'Ajax
l'altra semifinale di champions league l'altra semifinale di champions league All'Olimpico di Atene attesi l'avvocato Agnelli e Maradona, che tiferà Panathinaikos Il «figlio» di Trap sfida l'Ajax Rochaprudente: il vero show è il risultato ATENE DAL NOSTRO INVIATO Un proverbio argentino dice che l'uomo saggio se non trova la strada giusta sulla terra alza lo sguardo e la chiede alle stelle. Juan Ramon Rocha, l'allenatore sudamericano del Panathinaikos, racconta che nove mesi fa, quando la sua squadra afferrò per il rotto della cuffia la qualificazione alla Champions League, le stelle gli dissero che sarebbe arrivato alla finale. Perché s'avveri la premonizione deve riuscirgli l'ultimo passo: eliminare l'Ajax stasera all'Olimpico. Nonostante la clamorosa vittoria per 1 -ù ad Amsterdam, Rocha sa che non sarà facile. L'uomo, come s'è detto, è saggio. A 42 anni ha davanti a sé l'occasione della vita, lui che se n'è viste passare alcune senza coglierle. Nel '74 era tra i giovani argentini segnalati per i Mondiali hi Germania e lo esclusero all'ultimo momento. Lo stesso accadde nel '78 e poi nell'82 «perché allora giocavo già in Grecia e per gli argentini il calcio che si fa qui non esiste. Anche adesso Passarella va a vedere Batistuta o Balbo per la Nazionale, ina l'onore di incontrarlo a visionare il nostro Borelli non me l'ha mai concesso». Perciò a Rocha si illuminano gli occhi mentre rivela che in tribuna ci sarà Maradona a tifare per il suo Panathinaikos. E, poche poltrone alla sinistra del Pibe, dice, siederà Giovanni Agnelli in arrivo con un volo privato: per una sera l'Avvocato ignorerà la Juve, ai suoi collaboratori ha spiegato «che la vera partita si gioca ad Atene». Forse è perché qui più che a Nantes tutto sembra incerto. L'Ajax parte con il peso di un gol da rimontare in uno degli stadi più caldi d'Europa: 74.434 biglietti venduti in tre ore, uno in più della capienza ufficiale con- essa dall'Uefa. Immaginate il reto. Ma seppure stanco, malconio e privo di Kluivert, operato iei di menisco per averlo pronto ell'eventuale finale di Roma, ebene nonostante tutto l'Ajax rimane la squadra cui non si deve oncedere niente. In una notte, nfatti, gli olandesi possono ritroare la loro grandezza. «Il Panathinaikos non è favorio - ripete Rocha - il vantaggio ha umentato le nostre possibilità ma non le ha gonfiate e il troppo ntusiasmo del pubblico può farci bagliare partita. Io sono realista. Loro sono ancora la squadra più orte del mondo e non importa chi 'è e chi manca. Nessuno sa variare i temi come l'Ajax. Juve e Nantes sono un'altra cosa. Quello he è successo al Milan a Bordeaux deve far riflettere sull'altra emifinale; però la storia dice che Ajax, Milan e Juve hanno dalla oro la forza dei trionfi». Questa sera ad Atene si conronteranno due mondi: quello reco, sempre ai margini del calio e che soffre dell'emarginazione al punto che i giornali qui dedicano pagine e pagine ai campionati stranieri perché sono il punto di riferimento; e quello sfolgorane dell'Ajax eternamente in vetrina, che all'improvviso si rattrappisce per la «saturazione da calcio», come la definisce il sempre più pessimista Van Gaal. Si lotta a scaricare l'uno sull'altro la tensione di sentirsi favoriti, si fatica a individuare un filo tattico tra due formazioni imperfette (ai greci mancano lo squalificato Sawa Georgiadis e quasi certamente il libero Ouzounidis, l'Ajax terrà Kanu di punta al posto di Kluivert e sulla sinistra Musampa) e filosoficamente agli antipodi. Van Gaal è il mentore del possesso di palla che si trasforma nel controllo totale e persino arrogante della partita; Rocha proclama invece che «nel calcio moderno il modo migliore per giocare è sempre il contropiede: basta conoscerlo bene». L'olandese è un tattico cui si abbevera persino Sacchi; l'argentino sembra il figlioccio di Trapattoni quando proclama: «Lo spettacolo è nel risultato. E credo sia il talento del calciatore a fare grande una squadra. Io lascio ai giocatori la libertà di esprimersi: tenerli in campo due ore a discutere di tattica mi sembra davvero una tortura». Diverse anche le vigilie: il Panathinaikos in un posto arido, Peania, dove ha costuito il suo modernissimo centro, l'Ajax sul mare a Vouliagmeni: nello stesso albergo dove si preparò la Juve beffata dal gol di Magath. Ma questo non si legge nelle stelle. E neppure nel dépliant dell'hotel. Marco Ansaldo Panathinaikos Ajax WAMDZYK 1 VAN DER SAAR APOSTOLAKIS 2 REIZIGER MARKOS 3 F. DE BOER GEORGIANS C. 4 BLIND KALITZAKIS 5 BOGARDE KOLITSIDAKIS 6 R. DE BOER BORELLI 7 FINIDI KAPOURANIS 8 DAVIDS WARZYCHA 9 KANU MARAGOS 10 LITMANEN DONIS 11 MUSAMPA Arbltro: GARCIA-ARANDA NIKOPOLIDIS 12 GRIM NIOPLIAS 13 SILOOY LAGONIKAKIS 14 WOOTER GOUMAS 15 SCHOLTEN NIKOLADIS 16 VAN DER BERG All. ROCHA All. VAN GAAL esLfcriNcdsAlfgcndndtnpcpssa Il finlandese Litmanen stasera vuole cancellare la prova deludente dell'andata quando l'Ajax fu battuto in casa I -0
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