Minacce francesi «Non abbiamo scordato le botte prese all'andata» di Franco Badolato

Minacce francesi Minacce francesi «Non abbiamo scordato le botte prese all'andata » DAL NOSTRO INVIATO La nebbia si dirada, il sole batte d'improvviso sulla vetrata dell'albergo. Una mano chiude una tendina. «Paparazzi, via» urla monsieur Suaudeau all'indirizzo di due cronisti italiani. Siamo a Le Croisic, un pugno di case di fronte all'Atlantico. E' qui che il Nantes ha atteso l'avvicinarsi del giorno più lungo. L'alta e la bassa marea si alternano veloci come il mutevole umore dell'allenatore gialloverde: «Ah scusate, non siete paparazzi». La privacy è salva, la seduta tecnica può cominciare. Al termine Suaudeau si concede remissivo ai giornalisti, miagola: «Ho scelto tredici giocatori per undici posti, fra questi anche Ouedec e N'Doram». Gli interpreti del suo pensiero sostengono che è un segnale positivo, aumentano le chances di recupero dei due giocatori in forse. Alla seconda domanda («Stringerà la mano a Lippi?»), il felino che sonnecchia dentro questo timido cinquantottenne di provincia artiglia il tavolo: «Terza domanda, prego». Dicono che ce l'abbia con gli inviati italiani perché avrebbero deformato le sue dichiarazioni: «Anche la mia funzione di maestro di calcio ne è uscita travisata». Insomma non tira una buona aria. Ed è per questo che Suaudeau ha «riparato» i suoi fra questi anfratti dove la maggioranza di esseri animali è costituita da crostacei, lontano dalla città già in festa prima ancora che i giochi siano fatti. Il ds Budzynski butta lì: «Se la finale di Roma sarà Nantes-Panathinaikos, sai che bello vedere le facce di chi aveva pronosticato mi epilogo Juve-Ajax fin da settembre...». Suaudeau, questo Napoleone bretone, non difetta di argomenti stuzzicanti: «La Juve sa giocare molto bene a nascondino, l'Italia è maestra nel gioco di rimessa. Non insegnerò certo io a Lippi come si fa il contropiede». Poi cavalca l'ultima trovata: «Il danno di Torino non sta nel 2-0 e neppure nei tantissimi cartellini gialli, quello che bmeia ancora è l'atteggiamento di alcuni giocatori bianconeri. Padovano ha cambiato i connotati a un mio difensore». Il libero Decroix, che a fine stagione dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico al setto nasale, spiega: «Si è parlato di scorrettezze nostre a Torino, però l'unico che ci ha rimesso sono io, guardate che profilo... Padovano aveva usato i gomiti anche contro un giocatore del Real Madrid». E il portiere Casagrande rincara: «Meglio che Padovano non giochi. Ha ragione il nostro allenatore, all'andata siamo caduti nella loro trappola fatta di provocazioni, sono più furbi ed esperti di noi. Il risultato ci sta anche, ma in 10 contro 11 per l'espulsione di Carotti non è stato più un match vero e in 10 contro 12 (riferimento all'arbitro Gallagher, ndr) peggio». L'atmosfera si surriscalda e, al contempo, c'è chi si domanda se siano meglio due cavalli di razza mezzi zoppi, come Ouedec e N'Doram, oppure al contrario quel Gourvennec che Suaudeau coccola come il suo Del Piero ma considera «bravo in allenamento, incapace di far valere la sua classe in competizione». Ma quanto conta, ormai, fare questi calcoli? Il Nantes non ha più nulla da perdere. E' la partita che vale la stagione. Ecco perché N'Doram sfodera il sorriso dell'ottimismo e Ouedec la spada della polemica interna: «Se non disputerò una Coppa europea il prossimo anno, e vincere la Champions League è l'unica strada per arrivarci, potrei andarmene facendo valere la clausola del contratto che scade nel '98, secondo la quale posso svincolarmi pagando una penale. Deciderà Suaudeau se è meglio uno come me al settanta per cento che un altro al cento per cento ma meno esperto». L'ultimo allenamento ha stabilito che Ouedec e N'Doram ci saranno. Rien ne va plus. Franco Badolato

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