L'Ubs blocca la «scalala» di Ebner

Studer presidente Studer presidente L'Ubs blocca la «scalala» di ibner D ZURIGO OPO il «no» alla proposta di fusione avanzata dal Credito Svizzero, l'assemblea degli azionisti di Ubs ha detto «no» anche a Martin Ebner, il finanziere che da un anno e mezzo tenta la scalata alla prima delle banche elvetiche, l'unica delle tre grandi ad avere la tripla A. Gli azionisti infatti hanno approvato a maggioranza assoluta non solo il bilancio, ma anche la nomina a consigliere di Martin Studer, che sostituirà alla presidenza di Ubs il dimissionario Nikolaus Senn. Contro la candidatura di Studer, proposta da Senn, Ebner si era infatti espresso, annunciando battaglia in assemblea. Nonostante sia stato sostenuto da alcuni importanti azionisti, come gli uomini d'affari Christoph Blocher e Walter Frey, e dal gruppo Rolex, ognuno forte del 2,5% dei diritti di voto, Ebner non ce l'ha fatta. Malgrado la sconfitta, Ebner ha però annunciato che non cederà la sua quota in Ubs, che corrisponde al 5% dei diritti di voto, ma che proseguirà la sua lotta contro un management che considera formato da semplici «burocrati». Burocrati che, ieri, sono usciti ancora una volta vincenti. Tuttavia, anche se non accolta, l'offerta di fusione avanzata nei giorni scorsi dal Credito Svizzero e dal suo capo Rainer Gut ad Ubs costituisce un precedente nuovo, che non esclude sviluppi futuri. E difatti un'altro scenario possibile, secondo alcuni analisti, sarebbe quello di una fusione non tra Ubs e Credito Svizzero (che tra l'altro avrebbe comportato grosse difficoltà dal punto di vista fiscale), ma tra Ubs e Sbs. A differenza del Credito Svizzero, gruppo più aggressivo, Sbs e Ubs sono più vicine sia come impostazione generale sia sotto il profilo della cultura aziendale. Eventuali fusioni darebbero però luogo a razionalizzazioni e licenziamenti. Aggravando la situazione già difficile nella quale si dibatte il sistema creditizio svizzero, soprattuto nelle aree degli istituti minori, come le banche cantonali e le casse di risparmio. Per molte delle quali sembrano non esistere vie d'uscita. [v.s.)