Una supersquadra per Fossa

Vìa libera al programma. Callieri, Orlando e Marzotto vicepresidenti Vìa libera al programma. Callieri, Orlando e Marzotto vicepresidenti Una supersquadra per Fossa Nasce la Con/industria del Duemila ROMA. Avverte il presidente uscente della Confindustria Luigi Abete: «Entrare in un secondo tempo nell'Unione monetaria europea costa di più». Puntualizza il successore designato Giorgio Fossa: «Giudicheremo i governi che saranno formati dopo le elezioni in base all'impegno nei confronti dell'Europa». Camminare di pari passo con il Vecchio continente è un obiettivo centrale dell'associazione degli industriali. E' uno dei punti che caratterizza il programma di Fossa, approvato ieri dalla giunta della Confindustria con la nuova squadra. Forte di 103 sì contro 4 no e 5 schede bianche, Fossa si incammina verso l'incoronazione del 23 maggio. Al suo fianco avrà come vicepresidenti i confermati Carlo Callieri (con la delega per le relazioni industriali e l'educazione) e Luigi Orlando, più Pietro Marzotto, che lascia il Centro studi e subentra a Giampiero Pesenti. Una sostanziale continuità, quindi, abbinata a un rinnovamento negli incarichi di settore. «La squadra è ottima» commenta il presidente della Fiat Cesare Romiti. E anche il petroliere Gianmarco Moratti, sconfitto nella corsa alla successione, apprezza il programma («Più o meno lo condivido tutto») e i nomi dei collaboratori. La Confindustria archivia così le discussioni sulla nuova dirigenza. E mentre Fossa delinea novità nel funzionamento dell'apparato, accogliendo indicazioni emerse negli ultimi mesi, si guarda all'Italia che uscirà dalle elezioni di domenica prossima con un po' di inquietudine e molte aspettative. Fossa indica le cinque grandi sfide da affrontare nel «prossimo biennio per restare in Europa» e cioè «governabilità, competitività del sistema Paese, risanamento economico e finanziario, internazionalizzazione, rendere più efficiente il sistema Confindustria». Nella visione del futuro presidente, l'Europa rappresenta il filo conduttore di qualsiasi scelta, il banco di prova per misurare la qualità del governo che scaturirà dal voto di domenica. Viene solle¬ citato un ulteriore e radicale sforzo per il risanamento dei conti pubblici, con un intervento «strutturale e non congiunturale», evitando il varo di una manovra tampone limitata al 1996. L'intervento strutturale è necessario per tentare di avere nel 1997 le carte in regola per la partecipazione all'unione monetaria che scatterà nel '99. Oltre al programma di Fossa, la Confindustria ha reso noto un documento teso a sollecitare le privatizzazioni delle banche. Abete chiede un'accelerazione delle vendite, indicando un tempo limite di quattro anni. «Vogliamo confrontarci con un sistema bancario fatto di imprese e non di istituti pubblici» si legge nel documento di Fossa, da tempo poco tenero nei confronti del credito. L'occasione del varo del programma è diventato anche un mo¬ mento per una riflessione sul modo di essere della Coiù'industria. Nessuna rivoluzione, assicura Fossa. Ma dicendolo fa capire che qualcosa cambierà e non in modo marginale per rendere «più effica¬ ce e efficiente la macchina associativa». Si cercherà di comunicare meglio «non solo con le organizzazioni territoriali ma con gli associati». Viene avviata un'operazione di trasparenza per il bilancio interno: «Bisogna che gli associati sappiano meglio a cosa sono destinati i loro contributi» (trattenuti per il 90% dalle strutture periferiche). La «revisione» del modo di agire della Confindustria dovrà essere realizzata da Fossa insieme a una squadra con pochi nomi storici dell'industria italiana. In compenso vi sono tecnici con una forte esperienza maturata sul campo. Anche sul piano geografico, il lombardo Fossa è stato molto attento a calibrare le presenze, valorizzando U Mezzogiorno rappresentato dal napoletano Antonio D'Amato (consigliere proprio per il Sud) e dal calabrese Luigi Siciliani (politica industriale). Guidalberto Guidi è il nuovo consigliere incaricato per il Centro studi. Gli altri consiglieri sono Rosario Alessandrello (internazionalizzazione), Andrea Mondello (sviluppo associativo) e Umberto Rosa (ricerca). Riccardo Perissich ha una delega per l'Europa. Roberto Ippolito Prioritario essere in Europa Abete: entrare dopo gli altri costerà a tutti molto di più 11 futuro presidente indica «cinque grandi sfide» per rinnovare il Paese IL NUOVO VERTICE PRESIDENTE Giorgio Fossa VICEPRESIDENTIt Pietro Marzotto Luigi Orlando Carlo Callieri CONSIGLIERI Guidalberto Guidi (centro sludi e problemi della semplificazione legislativa) Antonio D'Amato (problemi del Mezzogiorno) Rosario Alessandrello [problemi dell'internazionalizzazione] Andrea Mondello [problemi dello sviluppo associativo, del turismo e dei rapporti col sistemo camerale) Umberto Rosa [problemi della ricerco, dell'innovazione tecnologico e dell'ambiente] Luigi Siciliani [problemi della politica industriale] Al di fuori del comitato di presidenza, Riccardo Perissich [alto dirigente della Pirelli] guiderà un comitato operativo che coordinerà tutte le attività con l'Unione Europea Il presidente designato Giorgio Fossa con il leader degli industriali Luigi Abete