Avati: «Il male è di gran moda»
Avuti: «Il male è di gran moda» Parla il regista, che ha finito «L'arcano incantatore», con Cecchi e Dionisi Avuti: «Il male è di gran moda» Poi girerà «Festival», ambientato a Venezia, conBoldi ROMA. Gli incubi e le fantasie dell'infanzia, la forte «indisponibilità all'invecchiamento», il {(tentativo solitario di dimostrare come si possa e si debba pensare ancora al cinema a 360 gradi, senza ridursi ad avere una visione asfittica, mortificata, rassegnata, della realtà che ci circonda». Sono queste, insieme a molte altre, le ragioni che hanno spinto Pupi Avati a girare il suo nuovo film «L'arcano incantatore», protagonisti Carlo Cecchi e Stefano Dionisi. Ma nel ritorno alle atmosfere che, venti anni fa, ai tempi della «Casa delle finestre che ridono», furono definite «gotico-padano», c'è pure una sensazione netta e inquietante: «Non faccio certo il tifo per il maligno - dice il regista ma in questo periodo l'impressione che il male esista si è in me rafforzata; ho idea che la sua presenza vada riconsiderata, che il male vada visto come un organizzatore assai efficace di eventi negativi». Ambientato nella campagna bolognese del 1750, «L'arcano incantatore» racconta la storia misteriosa di un seminarista con un gran peccato da espiare e di un parroco scomunicato e esiliato dal Santo Uffizio per via dei suoi interessi esoterici. Dice il regista: «Il senso della vicenda potrebbe essere racchiuso nella frase pronunciata da uno degli attori: "Il demonio si fa servitore solo per essere maestro". Anche io penso che il male sia tuttora in tutte le cose del mondo, che sia ovunque apprezzato». Il ruolo del monsignore spretato, l'«Arcano incantatore» del titolo, è stato affidato a Cecchi e non a Anthony Hopkins come si era pensato in un primo momento, quando il film doveva essere realizzato attraverso ima coproduzione internazionale. Abbandonate le atmosfere demoniache dell'«Arcano incantatore», Avati, intanto, prepara già il suo prossimo film, intitolato «Festival» e ambientato al Lido di Venezia, durante la Mostra del cinema. Il protagonista è Massimo Boldi «un ex attore di successo che partecipa alla rassegna veneziana con un piccolo film realizzato grazie ai contributi statali e soprattutto con la speranza di ritrovare, dopo un periodo di lontananza dalla scena, il caldo abbraccio del pubblico». Ma il Lido, come dice Avati, fa male. L'ambientazione festivaliera offrirà a Pupi Avati «il pretesto per raccontare il nostro Paese di oggi». Le riprese inizieranno il 20 maggio, dopo che l'autore bolognese avrà curato la regia della «Sonnambula» per l'Opera di Roma. Fulvia Capraia Stefano Dionisi protagonista del nuovo film di Pupi Avati
Luoghi citati: Lido Di Venezia, Roma, Venezia
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