Sì dell'Olanda alle nozze gay

13 Consentita anche l'adozione, ma solo di minorenni non stranieri Sì dell'Olanda alle nozze gay La lesse approvata dal Parlamento BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ili fondo non poteva accadere che in Olanda. Il Paese più tollerante del mondo, dove qualsiasi maggiorenne può entrare in un caffè e fumarsi uno spinello in tutta tranquillità, scegliendo la qualità della «roba» da nutritissimi menù. Il Paese in cui la prostituzione non viene nascosta, o confinata nelle riserve indiane delle periferie notturne, ma messa in vetrina, nel pieno centro della città-simbolo, Amsterdam. Il Paese dove un malato terminale può chiedere al suo medico di farla finita, e ricevere un aiuto aperto, franco, anche per quell'ultimo viaggio senza ritorno. E allora è logico, e naturale, che proprio questo Paese sia all'avanguardia anche nell'accettare la normalità della diversità sessuale. Gli assegni familiari, la comunanza dei beni, l'eredità: sono parole che in genere rimandano ai grattacapi, ai problemi con la burocrazia, ai pensieri insomma. Ma questo è vero solo per chi queste cose le vive, le può vivere, come cose di tutti i giorni, assolutamente normali. Non è così, però, per chi non può, non potrà mai avere simili «scocciature», per chi questi pensieri quotidiani vorrebbe invece averli, e li avverte come il corollario necessario di una unione semplice, quotidiana, normale. Ecco, per questi uomini e queste donne che amano persone dello stesso sesso, il Parlamento olandese ha approvato ieri con 81 voti contro 60 un progetto di legge presentato dal governo socialista-liberale di Wim Kok, che ammette di fatto il matrimonio tra coppie omosessuali. Il progetto, presentato già nel settembre scorso e passato praticamente indenne attraverso l'iter parlamentare, è un tipico esempio di ambiguità olandese: proprio quella ambiguità che ha consentito finora la più sorprendente tolleranza sociale e di costume che il mondo conosca. La legge continua infatti formalmente a riservare il matrimonio vero e proprio alle coppie eterosessuali, ma per quelle omosessuali istituisce una «registrazione della coabitazione» che ha tutte le identiche conseguenze legali del matrimonio, «salvo per quanto riguarda lo status dei figli di tali unioni». E le adozioni? La nuova legge permette anche quelle, e d'ora in poi i gay olandesi potranno adottare dei minorenni, purché anch'essi di nazionalità olandese. Le adozioni di minorenni stranieri saranno ancora limitate ai matrimoni tra coppie eterosessuali, ma la differenza è stata evidentemente introdotta per sensibilità nei confronti degli altri Paesi, non per altro. La legge stabilisce che i figli delle coppie omosessuali possa¬ no indifferentemente prendere il nome dell'uno o dell'altro dei coniugi, ma che possano poi scegliere da soli, anche in contrasto con quanto stabilito dai genitori (si potrà chiamarli così?), una volta raggiunti i diciotto anni d'età. Per dovere di cronaca va detto che quello di Wim Kok è il primo governo olandese in cui non siedono democristiani. Ma va detto anche che sono stati i predecessori democristiani di Kok ad approvare le leggi sulla tolleranza in fatto di droga, di prostituzione, di immigrazione, di eutanasia, scontrandosi a volte con le gerarchie vaticane. L'ultimo caso è stato quello dell'eutanasia, praticata e consentita nei confronti di persone sofferenti non solo nel fisico ma anche nella psiche. Fabio Squillante Ai figli potrà essere dato indifferentemente il cognome di uno o dell'altro coniuge Le coppie omosessuali verranno registrate in un «elenco delle coabitazioni» La cerimonia di un matrimonio tra omosessuali celebrata negli Stati Uniti

Persone citate: Fabio Squillante, Wim Kok

Luoghi citati: Amsterdam, Bruxelles, Olanda, Stati Uniti