Palio un'auto per il mondo

Cronache Felice debutto in Brasile della nuova world car Fiat che verrà prodotta in molti Paesi Palio, un'auto per il mondo Cantarella: «Pronti per la sfida globale» PURO PRETO DAL NOSTRO INVIATO Coriandoli e stelle filanti, fuochi d'artificio, gli sbandieratoli di Alba e i ballerini di samba nei ricchi costumi del carnevale e migliaia di persone in piazza, nella piazza più bella di Ouro Preto, l'antica città dell'oro, delizia del Barocco coloniale. Una festa e un incontro, tra le culture italiana e brasiliana, per celebrare la nascita della Palio, che qui comincia la grande avventura nel mondo. E' la prima world car della Fiat, sarà prodotta non solo in Brasile ma anche in Argentina, Polonia, Sud Africa, Marocco, probabilmente in Turchia, India e Cina. Un'auto che fa parte di un progetto modulare con più vetture ed offre un forte segnale dell'impegno con cui il gruppo Fiat sta lavorando per rafforzare il suo sviluppo internazionale. Ne ha illustrato i vari aspetti Paolo Cantarella, con orgoglio ed entusiasmo. L'amministratore delegato della Fiat era con Roberto Testore, numero uno di Fiat Auto, e Giovanni Razzelli, responsabile di Fiat Autómoveis. Dal palcoscenico della Casa da Opera, il più vecchio teatro dell'America Latina, Cantarella ha sottolineato come nel progetto 178 si concentrino l'esperienza e la passione nel progettare modelli di successo e nel realizzare stabilimenti in giro per il mondo: «Sappiamo che cosa vuol dire costruire e gestire una fabbrica non solo in Europa e quanto sia importante saper interagire con culture anche molto diverse. La sfida della internazionalizzazione fa parte della storia Fiat». Gli scenari dell'auto portano oggi in primo piano l'innovazione e la globalizzazione. La Palio rappresenta la sintesi più avanzata di una strategia che si allarga all'intero Gruppo. «Tutti gli altri settori si stanno muovendo nella stessa direzione» ha detto Cantarella, ricordando, ad esempio, l'Iveco e la New Holland. ((All'estero vendiamo 6 auto, 7 camion e 9 trattori agricoli su 10 realizzando il 40% della produzione, più del doppio rispetto a 5 anni fa; 2 dipendenti su 5, ossia 100 mila persone, non sono italiani». Attenzione, però. «Il grande impegno verso la globalizzazione - ha puntualizzato - deve essere finalizzato a una precisa esigenza: far crescere l'azienda nel medio termine. Occorre dunque selezionare gli investimenti, non mollare mai la presa sul costante innalzamento della competitività, operare ovunque secondo gli stessi criteri di efficienza ed economicità della gestione». Lo scopo è di realizzare un insieme di sistemi produttivi integrati. I diversi poli industriali devono ave- re elevato grado di interdipendenza, alimentare scambi in tutte le direzioni, consentire flessibilità. Una sfida complessa e raffinata, entrano in gioco valute, tassi d'inflazione, costi del denaro differenti. Ma c'è un'altra sfida ancor più delicata per questa Fiat del futuro che Cantarella sta disegnando. Ha concluso: «Mi riferisco alla creazione e alla gestione di un'azienda veramente multiculturale. E' sul terreno degli uomini che si giocano le prospettive dell'impresa globale, il che è vero particolarmente in Brasile, un grande Paese in crescita dove possediamo punti di forza, come il nostro radicamento commerciale e industriale e il livello di innovazione delle nostre fabbriche». Roberto Testore ha tracciato il quadro della strategia di Fiat Auto con la Palio e il progetto 178: «La nostra è una strategia di attacco: rafforzarci su scala globale è anche condizione essenziale per essere ancora più competitivi nei mercati domestici. La world car è destinata a diventare il prodotto con i maggiori volumi nella storia dell'azienda. Se andranno in porto le numerose trattative, ne realizzeremo tra le 900 mila e il milione all'anno». La scelta di puntare sui Paesi emergenti si spiega con le cifre: nel 2004 l'incremento di produzione re¬ lativo agli ultimi 20 anni sarà di 4 muioni di auto in Europa, Usa e Giappone, mentre nel resto del mondo salirà a 20. La Palio e le sorelle del progetto 178 (si chiameranno con altri nomi e una o due, magari la berlina tre volumi e la station wagon, potrebbero essere importate in Europa e in Italia nel giro di 2 anni) rappresentano un prodotto moderno. «La nostra world car - ha sottolineato Testore - è stata progettata con gli stessi criteri degli altri modelli Fiat; soluzioni tecnologiche e organizzazione del lavoro saranno in linea con le fabbriche europee. Quello che ci distingue dagli altri costruttori è l'offrire vetture specificatamente studiale per i mercati in sviluppo». Saranno 450 mila le Palio prodotte tra Brasile e Argentina. «L'impianto di Cordoba - ha detto Razzelli - sta nascendo in fretta: sarà completato in dicembre, in appena 18 mesi. Il Brasile oggi è il secondo mercato della Fiat nel mondo». Lucio Dalla chiuderà la convention dei concessionari. La Palio del «o encontro» (l'incontro, tra Italia e Brasile), che dovrebbe costare tra i 16 e i 20 mila dollari, vola verso il Duemila. Non c'è solo il calcio a unire o dividere i Paesi. Michele Fenu L'amministratore delegato: «Sappiamo cosa significa costruire e gestire una fabbrica non solo in Europa; un confronto che è nella nostra storia» Ballerini di samba e sbandieratoli di Alba: è stata una grande festa che ha unito culture diverse Testore: «Abbiamo la formula ideale per adottare strategie d'attacco» La Palio (sopra) è una moderna e compatta berlina due volumi lunga 373,5 cm e larga 161.4 poco meno della Punto Il suo debutto ha riempito i giornali brasiliani e richiamato 6 mila ospiti A destra, Paolo Cantarella