L'Ulivo oscura la guerra alla tv di Fabio Martini

Imbarazzi nel centrosinistra dopo la denuncia del Professore sulle reti «anti-cristiane» Imbarazzi nel centrosinistra dopo la denuncia del Professore sulle reti «anti-cristiane» I/Ulivo oscura la guerra alla tv fc d h Prodi: non ho niente contro il Biscione ROMA. E allo spirare di una delle giornate più aspre della sua campagna elettorale, Romano Prodi è comparso nel salotto di Maurizio Costanzo e da lì il Professore ha cercato di ridimensionare la sua sortita sulla Fininvest anti-cristiana: «E' venuto da me un giornalista di Famiglia Cristiana e mi ha chiesto perché - io che ho una famiglia secondo i canoni della Chiesa - non rispondessi a Berlusconi sul voto cattolico. E allora ho spiegato che Berlusconi mi sdegnava», perché «ha fatto i soldi con una televisione che non ha portato avanti i valori cattolici». E in ogni caso Prodi sostiene di «non aver nulla contro la Fininvest». E dire che quella mattina di inizio aprile Massimo D'Alema aveva parlato chiaro chiaro ai compagni della segreteria: la campagna elettorale dobbiamo farla tutta di rimessa, guai demonizzare Berlusconi. E' la mattina del 2 aprile, al secondo piano di Botteghe Oscure è in corso l'ultima riunione operativa prima di scendere in trincea e D'Alema dà la linea con parole trancianti: «Per come stanno le cose, per come è fatto il Polo, in questa campagna elettorale è meglio dire e fare il meno possibile...». Giorgio Napolitano obietta: «Ma dopodomani non vai alla Fininvest?». Claudia Mancina, sorridendo: «Sì, ma l'indicazione del segretario vale per gli altri, non per se stesso...... E D'Alema, col sorriso sotto i baffi: «Effettivamente...». Per due settimane la «linea D'Alema» ha retto, l'Ulivo ha giocato quasi sempre di rimessa, ma due giorni fa Romano Prodi ha «lanciato» la Fininvest «anticristiana», mettendo in imbarazzo l'Ulivo: D'Alema lo ha difeso («condivido in pieno»), ma in privato ha confessato una certa sorpresa per la sortita del professore; Lamberto Dini ha detto di non aver mai «pensato ad una Fininvest anti-cristiana», il segretario della Cisl Sergio D'Antoni ha infilato il suo ago avvelenato sostenendo che di «scristianizzazione della tv ha già parlato il Papa e meglio di Prodi», mentre il verde Mauro Paissan ha giudicato «poco interessante valutare il gradi di cristianità delle emittenti tv». Ma se tra le file dell'Ulivo si fatica a mascherare l'imbarazzo, il Polo approfitta della sortita di Prodi per sommergerlo di sfottò. Il paradosso è che a dare dell'«oscurantista» al professore è un uomo di destra come Gianfranco Fini: «Una dichiarazione incomprensibile, un autogol quello di Prodi, che dimostrano un tasso di oscurantismo che preoccupa. Per le tv esiste un mercato e i telespettatori hanno la possibilità di cambiare canale...». E vista l'aria che tira, Fini risfodera i «matrimoni» tra gay: «Mi sembra difficile che i cattolici votino un ateo dichiarato (l'allusione è a D'Alema, ndr) e non è stata certo la destra a chiedere il riconoscimento delle unioni tra gay». Alleati come sono ad un libertario come Pannella, i partner di Berlusconi non possono cavalcare più di tanto il tema-gay, anche se è in ogni caso l'Ulivo lo schieramento che esce più ammaccato e diviso dalla sortita di Prodi. Ieri mattina Massimo D'Alema, appena lette le dichiarazioni di Prodi, ha un po' storto la bocca, ha detto ai suoi che il professore aveva fatto bene a lanciare un messaggio a certi settori cattolici, ma aveva calcato troppo i toni. Ma ormai la frittata era fatta e a cinque giorni dalle elezioni a D'Alema non è restato che coprire il professore. E lo ha fatto, agganciandosi ad una prima marcia indietro che Prodi aveva fatto ieri mattina. Il segretario del pds, a Na¬ poli per un comizio, ha letto davanti ai cronisti le dichiarazioni di Prodi-2 e ha detto: «Sottoscrivo in pieno le parole dette oggi da Prodi: lui non ha detto che le tv di Berlusconi sono contro la morale cattolica», ma ha ripreso «un grande problema già riproposto dal Papa» e cioè il rischio di una tv «non attenta ai problemi pedagogici, all'esigenza di non divulgare messaggi violenti e disgreganti». Stessa cadenza Walter Veltroni, che ha cercato di rilanciare la palla infuocata dall'altra parte: «Dispiace che Berlusconi abbia liquidato il problema molto serio sollevato da Prodi con una parolaccia». E in serata, al Maurizio Costanzo show, Prodi ha parlato del suo futuro, anche in caso di sconfitta: «Se uno perde bene, fa il capo dell'opposizione». E soltanto «se perde male», Prodi pensa di «tornare a casa». Fabio Martini fc Massimo D'Alema

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