Banche Cresce la trasparenza

mif Cresce la trasparenza mif Cresce la trasparenza AI più costi e condizioni per i servizi bancari modificati da un giorno all'altro a sola discrezione dell'istituto, senza alcuna informazione preventiva e senza possibilità di contestazione da parte del cliente. Mai più polizze di assicurazione (vedi servizio a lato) che scadono e che possono non essere rinnovate a discrezione dalla società, o per le quali si può chiedere un premio aumentato a dismisura senza chiarire prima quali sono i parametri per il ritocco. PRIMA DEL 26 FEBBRAIO Lo stop ai contratti capestro imposto dalla legge comunitaria riguarda tutte le categorie di professionisti che forniscono servizi, e dunque anche le banche e le assicurazioni. In questi settori si annunciano rilevanti novità non solo e non tanto per i nuovi contratti che debbono essere predisposti in base alle regole previste dalla legge, ma anche per quelli in vigore prima del 26 febbraio scorso. Le clausole considerate «fuorilegge» non hanno più valore per tutti i contratti bancari a tempo ^determinato e per tutte le polizze di assicurazione che sono state sottoscritte o rinnovate dopo 1'1/1/95, anche se le disposizioni ora dichiarate abusive compaiono ancora nero su bianco. Su questo argomento le indicazioni degli uffici legali delle associazioni di categoria delle banche, Ahi, e delle assicurazioni, Ania, sono chiare. MIRIADE DI CAUSE Univoca l'indicazione alle aziende associate: per non rischiare di andare incontro a miriadi di cause bisogna adeguare anche i contratti già in vigore alla luce delle disposizioni di legge. Le nuove forme di tutela riguardano dunque praticamente tutti i titolari di conti correnti bancari, e anche una buona fetta di assicurati per polizze diverse dalla Rea, dato che la maggior parte di queste sono state modificate lo scorso anno dopo l'entrata in vigore della legge di liberalizzazione. Ma vediamo ora punto per punto le disposizioni che sono cambiate, cominciando dai contratti bancari. ALLEGATI I maggiori istituti di credito si sono attrezzati, a partire dalla data di entrata in vigore della normativa, a modificare formalmente i contratti cancellando le clausole considerate abusive. Per questo sono stati predisposti allegati con le nuove norme che vengono consegnati a tutti coloro che aprono un contratto in questi giorni. CIRCOLARE ABI Ai «vecchi» correntisti, invece, nella maggior parte dei casi arriveranno comunicazioni personalizzate, inserite negli estratti-conto, nelle quali compariranno le principali novità. Sulla questione è intervenuta direttamente l'Abi con una circolare che specifica punto per punto quali sono le disposizioni da modificare, perché il loro aggiornamento sulla base della legge - è scritto nella circolare - «è funzionale allo svolgimento del rapporto». D'altra parte un nutrito pacchetto di clausole era già entrato nel mirino dell'Antitrust, l'Autorità garante della concorrenza, che aveva invitato, nell'ottobre '94, tutte le banche a modificare tutte le norme dei contratti che portavano a una palese sproporzione tra i diritti dell'istituto e quelli dei clienti. MODIFICHE DISCREZIONALI Era il caso, ad esempio, degli articoli nei quali le banche dichiaravano di non assumersi nessuna responsabilità per il malfunzionamento di alcuni servizi come il Bancomat, o nel caso di furto o smarrimento della tesserala inviata a domicilio. Sotto accusa anche tutte le norme che consentivano agli istituti di modificare a discrezione le condizioni del servizio senza l'obbligo di informare in anticipo i clienti, e quelle che limitavano ai scli documenti in possesso della banca il valore di prova per le operazioni effettuate. LE PROPRIE RAOIONI Si tratta di clausole ora definite «vessatorie» per legge e dunque non più valide e questo - come precisa l'Abi - anche se ancora compaiono nei contratti. Ci si può dunque ap¬ pellare direttamente al giudice, anche al giudice di pace, per chiedere che non vengano più applicate, ovvero contestare direttamente all'Ufficio reclami della banca eventuali provvedimenti (ci sono 60 giorni di tempo per ottenere risposta) che fossero presi in base a queste clausole. Se non si ottiene ragione (o almeno una risposta) si può fare ricorso all'Ombudsman, via delle Botteghe Oscure 46, 00186 Roma. CONTI CORRENTI Nel campo dei contratti bancari le novità sono molte a partire da quelle che obbligano la banca a dimostrare di avere un «giustificato motivo» per cambiare le norme che regolano i vari rapporti, dai conti correnti alle cassette di sicurezza, dalla concessione di crediti al Bancomat. In tutti i casi, infatti, la banca deve essere in grado di dimostrare di avere validi motivi per giustificare provvedimenti che possono danneggiare il cliente, che comunque deve sempre essere avvertito della decisione assunta dall'istituto. STATO DI INSOLVENZA Nel caso di più conti intrattenuti dallo stesso correntista la compensazione di crediti e debiti non è più possibile in ogni momento a discrezione dell'istituto, ma solo quando è palese lo stato di insolvenza del chente o quando la banca viene a conoscenza di fatti che possono mettere in pericolo il recupero del credito vantato. E sempre sul fronte dei prestiti alla clientela, deve esserci sempre un motivo valido e dunque verificabile per chiudere un credito concesso a tempo indeterminato. Non più, insomma, una richiesta presentabile in qualsiasi momento, ma un'operazione consentita solo se l'istituto è in grado di dimostrare la necessità di questa operazione. Un obbligo, questo, che dà la possibilità al correntista di contestare la decisione dell'istituto, cosa impossibile finora. FACOLTÀ' DI RECESSO Inoltre, da ora in poi anche il chente ha la facoltà di recedere in ogni momento dal credito, restituendo la somma dovuta senza altre penalità, ovvero pagando le spese che vengono precisate in anticipo, se si tratta di un prestito concesso con la formula del credito al consumo. Diritto di recesso al correntista anche per tutti gli altri tipi di rapporti intrattenuti con la banca, dai conti di deposito titoli alle cassette di sicurezza, tutti casi nei quali finora questa facoltà era riconosciuta al solo istituto di credito. Per le cassette di sicurezza inoltre scatta l'obbligo della banca di restituire il canone incassato per il periodo di tempo per il quale la cassetta non è più utilizzata. Antonella Giordani

Persone citate: Antonella Giordani

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