Rossi uno spettacolo infinito sotto il segno di Rabelais «PAOLINO MON AMOUR» di Monica Bonetto

COLOSSEO COLOSSEO PAOLINO MON AMOUR Rossi, uno spettacolo infinito sotto il segno di Rabelais Avrebbe potuto infine sfruttare la situazione odierna e proporre un attualissimo spettacolo di satira politica. Avrebbe potuto. Invece studia per otto mesi un dotto medico umanista di nome Frangois Rabelais, si sottopone Paolo Rossi è a Torino il 12 e 13 aprile persino ad una rigida preparazione fìsica, si circonda del solito gruppo di amici co-autori (da Fabio Modesti a Jacopo Fo a Riccardo Piferi, a Gino e Michele), dell'inseparabile regista Giampiero Solari, del musicista Emanuele dell'Acqua, e sforna un altro nuovissimo spettacolo. Perché Paolo Rossi è così. E' anche per questo che lo amiamo. Per quell'antico, raro e sacro rispetto che nutre nei confronti del proprio lavoro e del pubblico. Andateci, al suo spettacolo. Per divertirvi, e per capire una volta per tutte l'enorme differenza che passa tra uno come lui e i cabarettisti cialtroni, gli attori da strapazzo, i comici serventi, i giullari del potere. Sarà il 12 e il 13 aprile al Teatro Colosseo con «Rabelais». Di «Gargantua e.Pantagruel», prodigiosa opera rabelaisiana a metà tra l'enciclopedia ribalda, la summa anti-teologica e l'epopea buffonesca, Rossi non ha fatto una riduzione drammaturgica; ne ha colto piuttosto gli stimoli e li ha tradotti in altrettante invenzioni sceniche che fondono antiche farse popolari e ribellioni odierne, bevute da osteria e cabaret. Soltanto il finale riprende esplicitamente Rabelais: è il racconto dell'Abbazia di Théléme, luogo dove l'utopia è di casa. Ed ecco la «Nota pratica per il gentil pubblico» firmata Paolo Rossi: «Al suo arrivo il pubblico troverà lo spettacolo iniziato. Ma si consoli, pensando che quando le maschere del Teatro lo riaccompagneranno all'uscita esso continuerà. Si presume che la rappresentazione possa dirsi completata in un centinaio di repliche. Questo è un grosso problema, soprattutto per i critici, i collegni, gli amici e i parenti tutti, ma non per i gran bevitori». Monica Bonetto Rabelais. Teatro Colosseo, 12 e 13 aprile ore 21, via Madama Cristina 71, tel. 669.80.34. Ingresso: 35, 30 e 25 mila.

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